Non sbagliare le CONSONANTI DOPPIE in ITALIANO! – Ecco le Regole e Trucchi!

Uno dei problemi principali per chi studia la lingua italiana è l’uso corretto delle consonanti doppie. Non  è sempre facile, anche perché in italiano il suono può variare a seconda del dialetto! E tu, sai riconoscere quando usare le doppie?

Le DOPPIE in italiano: Dove e Quando si usano?

Innanzi tutto, per riconoscere se una consonante raddoppia o no, ci vuole tempo, esercizio e “molto orecchio”. Quindi, a meno che una parola tu non la veda scritta, avrai bisogno di parlare e ascoltare tanto!

Sfortunatamente, non esiste una regola precisa che stabilisce quando una consonante deve raddoppiare. Ma ci sono una serie di regole che possono aiutarti ad evitare gli errori più frequenti. Vediamole insieme!

1. Parole con prefissi

Quando una parola è composta da un prefisso, più una parola di senso compiuto (cioè che ha senso come parola singola), la consonante iniziale di quest’ultima raddoppia.

Es:

Congiunzioni eneseo:

e+pure = eppure

ne+meno = nemmeno

ne+pure = neppure

se+care = seccare

se+bene = sebbene

se+tanta = settanta

o+vero = ovvero

Preposizioni adafrasu:

a+prendere = apprendere

a+rendere  = arrendere

a+salire = assalire

da+prima = dapprima

da+bene = dabbene

fra+tempo = frattempo

fra+mento = frammento

Avverbi piùcosì:

la+giù = lagg

la+su = lassù

su+cedere = succedere

su+porto = supporto

su+dito = suddito

così+detto = cosiddetto

Prefissi sopra, sovracontra, ra:

sopra+nome = soprannome

sopra+tutto = soprattutto

sovra+carico = sovraccarico

contra+dire = contraddire

contra+passo = contrappasso

contra+bando = contrabbando

ra+cogliere = raccogliere

ra+presentare = rappresentare

2. Il suffisso “iere”

Le parole che finiscono in “iere” vogliono sempre la doppia “z” (che normalmente invece non raddoppia).

Es: corazziere, tappezziere, biscazziere.

Fin qui sembra tutto abbastanza semplice, no? Ma adesso vediamo invece quando NON mettere le doppie!

3. Non raddoppiano

  • la consonante b del suffisso a/e/i-bile.

Es: incredibile, adorabile, indelebile.

  • la c davanti a vocale u + altra vocale (a parte l’eccezione della parola taccuino!)

Es: acuire.

  •  la g e la z seguite da -ione.

Es: stagione, colazione

  • le parole che contengono -zia, -zio e -zie (a parte le eccezioni: pazzia, razzia).

Es: egiziano, pazienza, spazioso.

  • le parole composte quando sono precedute dai prefissi contro, sotto e tra.

Es: controvoglia, sottovoce, trascorrere.

  • le parole composte in cui la seconda parola inizia con s+consonante.

Es: sovra+stare = sovrastare, contra+stare = contrastare

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Sì, sono tante regole da ricordare. Quindi magari ti stai chiedendo: perché mai preoccuparsi tanto per una consonante in più o in meno?

Beh, la risposta è che in realtà le doppie sono molto importanti, perché spesso cambiano completamente il significato di una parola! Qualche esempio?

Nono – nonno

Pala – palla

Caro – carro

Tono – tonno

Rosa – rossa

Casa – cassa

Mese – messe

Sono – sonno

Coro – corro

Quindi, quando c’è una doppia consonante, ricordati di marcarla con più enfasi nella pronuncia, in modo da non creare malintesi!

Adesso, per fare un po’ di allenamento, ecco un esercizio!

Riesci a trovare tutti gli errori nella filastrocca?

Nella stalla della nona

c’è una muca con la gonna

c’è un vitello col capello

ed un toro col mantelo.

Nel polaio di zia Lietta

tre galline in bicicleta

e poi un’oca col tachino

che si allenano un pocchino,

mentre atorno a casa mia

c’è soltanto fantasia

per cantare più felici

per giocare con gli amici.

Inoltre, se vuoi davvero metterti alla prova, non dimenticare di fare anche il nostro test sulle doppie!

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

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