ESSERE vs STARE: quali sono le DIFFERENZE e come si USANO!

“Essere” o “stare”? Questo è il dilemma! Purtroppo, questi due verbi sono spesso vittime di violenza da parte di molti studenti di italiano! Vuoi salvarli? Non confonderli: guarda il nostro video!

Come usare ESSERE e STARE in italiano

Iniziamo prima con il verbo ESSERE:

1. Questo si usa per esprimere l’esistenza, la qualità o la condizione (temporanea o permanente) di un oggetto o una persona.

Per esempio:

Rocco è allegro oggi.

La penna è blu.

N.B. In questo caso, il verbo “essere” è seguito da un aggettivo, come negli esempi precedenti, oppure da un nome, come per esempio:

Graziana è un’insegnante. 

2. Inoltre si usa per indicare la posizione, di solito temporanea, di qualcuno o qualcosa.

Per esempio:

Rocco è in bagno.

3. Infine, per esprimere la presenza di qualcuno o qualcosa usiamo ESSERCI nella forma “c’è” (al singolare) e “ci sono” (al plurale)

Per esempio:

Ci sono due quaderni su questa scrivania.

La particella CI è tua nemica? Guarda il nostro video!

4. ESSERCI è usato anche per chiedere se qualcosa è chiara, se si capisce.

Per esempio, potremmo chiederti:

Ci sei fin qui?” (cioè “è tutto chiaro finora?”)

… e tu potresti rispondere

Sì, ci sono” oppure “No, non ci sono”.

Ma ora è il momento di passare al verbo STARE:

1. Questo si usa con gli avverbi per esprimere una condizione temporanea che può essere fisica, psicologica o estetica!

Per esempio:

Con i nuovi occhiali da sole, Rocco sta molto bene! 

Angela ha la febbre: sta male.

Chi è Angela? Scoprilo in questo video!

2. Si può usare anche per indicare la posizione abituale di qualcosa

Per esempio:

Il cucchiaio sta nel cassetto!

3. Oppure lo possiamo usare con comportamenti temporanei

Stare attenti
Stare in ansia
Stare zitti
Stare in silenzio

4. STARCI, invece, può significare essere d’accordo o entrarci (cioè avere lo spazio sufficiente)

Per esempio:

– Andiamo in pizzeria?

– Sì, ci sto!

Il mio cellulare nella tasca proprio non ci sta. 

5. Ora non ci resta che ricordare che esistono anche alcune perifrasi in cui si usa il verbo STARE:

STARE + gerundio indica un’azione in corso di svolgimento

Per esempio:

In questo momento, stai leggendo un articolo di LearnAmo. (ottima scelta!  :mrgreen: )

Per ulteriori chiarimenti sul gerundio, non perderti la nostra lezione!

STARE PER + infinito indica quello che si farà tra pochissimo tempo

Per esempio:

Stai per finire questa lezione. 

Non perderti tutte le altre nostre lezioni!

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

16 pensieri su “ESSERE vs STARE: quali sono le DIFFERENZE e come si USANO!”

    1. Ciao! Perché in italiano ESSERE si usa per esprimere qualità, stati e emozioni (temporanee e permanenti). Non è come in spagnolo che si usa ESTAR quando è temporaneo! 🙂

      1. ancora non capisco la differenza tra il primo uso di essere: condizione temporanea o permanente, es: “Rocco è allegro oggi” e il primo uso di stare: con gli avverbi per esprimere una condizione temporanea.

        esempio, io posso dire”Rocco è molto allegro oggi”? o debo dire “rocco sta molto allegro oggi”? data la presenza dell’avv. molto. ti ringrazio moltissimo la tua risposta. Silvana

  1. È qui la palla che avete lanciato.
    Sta qui la palla che avete lanciato.

    È qui Antonella! Dove la state cercando?
    Sta qui Antonella! Dove la state cercando?

    Allora è sdoganato il principio secondo il quale è un provincialismo regionale l’uso del verbo stare?
    Saluti
    E.

    1. Quello che senti nel video e leggi sul sito si basa su ricerche fatte da fonti autorevoli come l’Accademia della Crusca. Fai attenzione alle lievi differenze di uso tra i due verbi. Un saluto!

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