Quando si usa la MAIUSCOLA o la MINUSCOLA in italiano? Tutte le REGOLE con ESEMPI

In questa lezione parleremo di un argomento molto particolare, che non sempre viene trattato nelle lezioni di lingua, ma che può sempre tornare molto utile quando si scrive in italiano. Parleremo infatti di tutti i casi in cui nella nostra lingua è obbligatorio usare la lettera maiuscola, e ci aiuteremo con degli esempi per evitare ogni dubbio.

Quando usare la MAIUSCOLA in italiano

 

All’inizio di una frase

Innanzitutto, come in molte altre lingue, in italiano è obbligatorio utilizzare la maiuscola all’inizio di un testo o di un paragrafo. Ad esempio:

Ogni volta che ti guardo m’innamoro.

La maiuscola si deve usare anche all’inizio di una frase dopo un punto:

Oggi non posso. Domani sei libera?

Inoltre si usa per iniziare un discorso diretto, quindi dopo i due punti e le virgolette. Ad esempio:

Maria sbottò: “Non voglio più vederti!”

 

Per i nomi propri

Di persona o animali

Poi, naturalmente, la maiuscola si usa con i nomi propri di persone e di animali, con i soprannomi e con gli appellativi per antonomasia, cioè attributi con cui si fa riferimento a personaggi famosi. Ad esempio:

Giancarlo Rossi (—> che può essere soprannominato Gianca)

Fiocco (che può essere ad esempio un cane o un gatto)

Il Poeta (appellativo usato per riferirsi a Dante Alighieri)

Il Vate (appellativo usato per riferirsi a Gabriele D’Annunzio)

Di luoghi geografici

La maiuscola si usa anche per indicare i nomi di luoghi geografici (ad esempio città, regioni, Paesi, continenti ecc.), sia reali sia inventati.

Roma, Lombardia, Svezia, Africa,
Narnia.

Ci sono, però, alcune particolarità:

Quando la denominazione di un luogo geografico è formata da un nome comune e un nome proprio, il nome comune si può indicare facoltativamente con la minuscola oppure con la maiuscola. Vediamo degli esempi:

Si può scrivere sia Monte Bianco che monte Bianco
Si può scrivere sia Corso Cavour, sia corso Cavour
Si può scrivere sia Via Garibaldi, sia via Garibaldi

Attenzione, però, perché per le strade italiane vi potrà capitare di vedere cartelli che indicano le vie e i corsi dedicati a personaggi famosi scritti interamente in lettere minuscole, quindi anche se si tratta di nomi propri (ad esempio: “via archimede”). Si tratta di una semplificazione, che comunque non può essere applicata nello scritto.

Per le festività

La maiuscola in italiano si usa anche con i nomi delle festività (che siano religiose o laiche):

la Pasqua, il Natale, il Ferragosto, il Carnevale.

Per i corpi celesti

Usiamo la maiuscola anche per i nomi dei corpi celesti (pianeti, stelle, satelliti ecc.):

Giove, Saturno, la cometa di Halley.

Attenzione: ci sono 3 nomi che si usano con la lettera maiuscola solo in contesto astronomico, altrimenti vanno scritti con la minuscola. Questi nomi sono: luna, terra e sole. Ad esempio:

La Luna è un satellite del pianeta Terra.
La Terra gira intorno al Sole.

Ma:

Un raggio di sole filtrava dalla finestra.
Stasera c’è la luna piena.

Per i titoli

La maiuscola si usa poi per indicare i titoli di libri, film, canzoni e opere d’arte, in genere la maiuscola si usa obbligatoriamente solo per la prima parola del titolo, facoltativamente per le altre parole:

I promessi sposi (MA anche: I Promessi Sposi) – romanzo di Alessandro Manzoni
La ricerca della felicità (MA anche: La Ricerca della Felicità) – film con Will Smith
Sere nere (MA anche: Sere Nera) – canzone di Tiziano Ferro

Per nomi di eventi o periodi storici

In italiano usiamo la maiuscola anche quando si tratta di indicare i nomi di secoli, decenni, periodi e avvenimenti storici importanti:

il Novecento, gli anni Sessanta, il Rinascimento, la Seconda guerra mondiale, la Guerra delle due rose (anche in questo caso la maiuscola è necessaria solo per la prima parola).

Per le Sigle

Si usa la maiuscola anche per sigle  acronimi:

 INPS, CISL, FIAT oppure Inps, Cisl, Fiat.

Le maiuscole si possono mantenere anche per enunciare i singoli nomi componenti della sigla, ovvero per riportare la sigla sciolta:

Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale,
Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori,
Fabbrica Italiana Automobili Torino.

Per le aree geografiche indicate da punti cardinali

Con i nomi dei punti cardinali, si usa la maiuscola quando indicano un’area geografica specifica e non semplicemente una direzione.

Quindi avremo:

il Mezzogiorno e il Sud-est asiatico

MA scriveremo invece:

Si è trasferita a nord di Roma.

Per i nomi ufficiali

Si usa poi la maiuscola per indicare i nomi ufficiali di istituti e organizzazioni

Università degli Studi di Pavia

ma anche con quelli di palazzi, musei e teatri

Teatro alla Scala 
Palazzo Chigi

Per le forme di cortesia

La maiuscola si usa anche per esprimere cortesia nelle comunicazioni scritte quando ci si rivolge a figure importanti o comunque superiori a noi.

Ad esempio, una lettera molto formale ad un professore universitario potrebbe iniziare così:

Gentile Professore,

 Le scrivo per comunicarLe che non sarò presente alla lezione di domani. Ho ricevuto la Sua ultima e-mail e sono d’accordo con quanto dichiarato dal Suo collaboratore.

Per distinguere parole omografe

Infine, dulcis in fundo, ci sono alcuni casi molto particolari di parole omografe (cioè che si scrivono nello stesso modo) che hanno un significato diverso a seconda che siano scritte con la maiuscola oppure con la minuscola.

Ecco le più comuni:

Stato (= nazione) / stato (= condizione, situazione)

Chiesa (= l’istituzione, composta dal clero e dai fedeli) / chiesa (= edificio adibito a funzioni religiose)

Borsa (= centro economico dove si scambiano titoli e azioni) / borsa (= accessorio utile per trasportare piccoli oggetti)

Camera (= per intero “Camera dei deputati”, uno dei due rami del Parlamento) / camera (= stanza della casa o di un albergo)

Paese (= nazione) / paese (= piccolo centro abitato).

Ed eccoci arrivati alla fine! Questi sono tutti i casi in cui, in italiano, utilizziamo la lettera maiuscola. Non ne ho dimenticato nessuno, questi erano tutti. Di conseguenza, non va utilizzata la maiuscola, ad esempio, per i nomi dei giorni della settimana, o per i mesi o ancora per le nazionalità e nemmeno dopo i due punti o il punto e virgola, che di solito sono gli errori più frequenti.

Adesso se vi troverete a scrivere un testo in italiano, non avrete più alcun dubbio. Si tratta ovviamente di convenzioni, che possono apparire più o meno naturali a seconda di quello che siamo sempre stati abituati a fare. Ad ogni modo, le regole non sono moltissime, e sicuramente le imparerete in un battibaleno.

Noi ci rivediamo nella prossima lezione e, se ancora non l’avete fatto, non dimenticatevi di dare un’occhiata al nostro articolo su come scrivere un’email formale in italiano.

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

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