Il CARNEVALE in ITALIA: Storia, Tradizioni ed Espressioni!

Il Carnevale ormai è alle porte e qui in Italia ci prepariamo a festeggiarlo come si deve! Essendo una festa molto antica e diffusa su larga scala, ogni Paese lo festeggia in modo diverso. Dovete sapere che ogni regione ha le proprie tradizioni per festeggiare in pompa magna l’ultimo giorno prima dell’inizio della quaresima, il periodo che precede la Pasqua – degli esempi? Parate, travestimenti, cibi particolari, ma anche maschere (e no, non si tratta solo di ‘maschere’ di trucco). Se siete curiosi di sapere di più sulle tradizioni italiane per festeggiare il Carnevale, la sua antica storia e tutte le espressioni della nostra lingua legate alle maschere, non dovete fare altro che continuare a leggere questo articolo!

Il CARNEVALE: una Tradizione Antichissima

Il Carnevale sembra una festa da niente, ma in realtà è antichissima: risale addirittura all’antica Roma e più in particolare, alle festività chiamate “i Saturnali” – durante queste feste tutti si lasciavano andare, si liberavano da obblighi e impegni, e si dedicavano allo scherzo e al gioco. La tradizione della maschera è nata proprio all’epoca, quando tutti si maschervano per festeggiare – ciò permetteva di eliminare, minimizzare le differenze sociali tra ricchi e poveri. Questi festeggiamenti all’insegna della libertà erano giustificati dalla loro idea che “una volta l’anno, è lecito impazzire” e difatti, dopo le festività tutto tornava alla normalità.

L’evoluzione di tali festeggiamenti ha subito un cambiamento drastico con l’arrivo del Cristianesimo, ovvero quando la Chiesa decise di mettere fine a queste feste poiché considerate “selvagge”: da quel momento in poi il Carnevale è diventato più tranquillo ed ha iniziato ad essere associato alla religione.

Per quanto riguarda l’etimologia della parola “Carnevale”, essa deriva dal latino “carnem levare”, cioè “eliminare la carne”. Il giorno di Carnevale era proprio l’ultimo prima della Quaresima, il periodo di 40 giorni prima della Pasqua, durante il quale non si poteva mangiare carne.

Ma basta parlare della storia…passiamo alle famose maschere di Carnevale!

Le MASCHERE di Carnevale

Le maschere sono ancora oggi una parte fondamentale del Carnevale. Quelle italiane più tipiche sono Pulcinella, Pantalone, Colombina, Arlecchino, Brighella, Balanzone e Pierrot – vediamole ora più da vicino!

Pulcinella è forse una delle maschere di più famose, resa facilmente riconoscibile dal suo aspetto: porta abiti e un cappello bianco, mentre sul viso porta una maschera nera dal naso molto lungo. Originata intorno al Seicento, Pulcinella è la maschera che rappresenta pigrizia e goffaggine. Sono molte le teorie che accompagnano il nome di questa maschera – quella più accreditata ha a che vedere con il suo naso adunco, ergo il suo aspetto da “pulcino”.

Pantalone, invece, è il tipico mercante Veneziano del Cinquecento: vecchio e avaro. Come Pulcinella, anche lui indossa una maschera nera dal naso adunco, mentre i suoi abiti sono rossi – porta infatti una calzamaglia e blusa rosse, un cappellino floscio e rosso, e un mantello scuro.

Colombina, a differenza delle prime due maschere, non ha il viso coperto. E’ quasi sempre raffigurata con un bustino stretto e un’ampia gonna a balze di colore blu. Viene corteggiata da Pantalone, sebbene il suo amato sia…

Arlecchino! La maschera più popolare è proprio quella che ricopre il ruolo di servitore spensierato e allegro. In italiano, il suo nome è ormai sinonimo di “multicolore” proprio per il suo vestito a losanghe colorate; sulla testa porta invece un cappello bianco e, come gli altri uomini, ha il viso coperto da una maschera nera.

Brighella (il cui nome deriva da “briga”) è il migliore amico di Arlecchino. Dal carattere vivace, attaccabrighe, insolente e dispettoso, viene raffigurato con giacca e pantaloni decorati con galloni (strisce decorative) verdi; ha inoltre scarpe verdi con pompon neri. Il mantello è bianco con due strisce verdi mentre la maschera e il cappello sono neri.

Balanzone (semplicemente conosciuto come “il Dottore”) è il classico personaggio “serio”, saccente e presuntuoso: è un Dottore in Legge e non è altro che la caricatura dell’uomo di legge pedante, di scarsa capacità. Questa maschera ha abiti per lo più neri, incluso il cappello e la solita maschera. Inoltre, è spesso raffigurato con guance rosse.

L’ingenuo e timido Pierrot è caratterizzato da abiti bianchi, un cappello (a volte bianco con pompon neri, a volte nero con pompon bianchi) e una lacrima nera sulla guancia – lacrima che simboleggia i suoi amori impossibili, come quello per Colombina (che solitamente lo lascia per Arlecchino). Sebbene suoni molto francese, la maschera di Pierrot è una maschera nata in Italia verso il Cinquecento – se spesso viene associata all’Esagono è perché ha effettivamente raggiunto la sua popolarità grazie ai nostri vicini francesi.

Queste maschere, molto diverse tra di loro, vengono da tutta Italia: Pantalone e Colombina vengono da Venezia; Arlecchino e Brighella sono originarie di Bergamo; Pulcinella da Napoli; Balanzone da Bologna mentre Pierrot ha origini incerte. Quindi…come viene Festeggiato il Carnevale in giro per l’Italia?

Il Carnevale: DOVE viene festeggiato?

Da nord a sud, il Carnevale si festeggia ovunque, ma se vi trovaste nel Bel Paese in questo periodo, dovreste assolutamente vedere il Carnevale in alcune città che sono famose per il loro modo di celebrare questa festa.

VENEZIA – Quella di Venezia è sicuramente una delle feste di Carnevale più famose al mondo. Il modo di festeggiare il Carnevale in questa famosa città del Nord Italia è incredibile: sembra quasi di essere catapultati in un mondo fantastico! Qui, tutto è elegante e lo è anche il suo Carnevale, tra balli, maschere e vestiti bellissimi.

Uno dei riti più famosi nella città durante il Carnevale è il “Volo dell’Angelo”, durante il quale la vincitrice del concorso di bellezza del Carnevale precedente si lancia dal Campanile di San Marco fino al Palazzo Ducale, attaccata a una fune. Tra i cibi da provare assolutamente ci sono le frittelle (o “frìtole”) veneziane!

CENTO – Il Carnevale di Cento è stato per lungo tempo considerato il miglior carnevale d’Europa, caratterizzato dai suoi grandi carri allegorici che sfilano per la città. Durante questo evento, caramelle, dolciumi, giocattoli e bambole di ogni forma e colore vengono lanciati alla folla! Se vi trovate nella città Emiliano-Romagnola durante il periodo di carnevale, non potete non provare le castagnole fritte, al forno, al cioccolato, alla panna e alla ricotta…!

VIAREGGIO – Il Carnevale di Viareggio è famoso per la sua sfilata di bambole di cartapesta accompagnate da gruppi in maschera che si muovono in processione lungo la via principale. Feste, sfilate, mascherate e altri eventi durano un mese intero; inoltre, la tradizione vuole che i politici siano i personaggi più ridicoli incarnati nelle sculture! Visitando questa città, di sicuro non potete dimenticarvi di provare i cenci (o “chiacchiere”), fritte o al forno.

PUTIGNANO – Il Carnevale di Putignano è considerato il più antico d’Europa, tra sfilate e spettacoli vari. Anche qui c’è una bellissima sfilata di carri di cartapesta, vere e proprie opere d’arte…davvero bellissime! Un cibo tipico, imperdibile, è la Farinella.

EPRESSIONI legate MASCHERE

Abbiamo parlato della storia di questa festa, di dove viene festeggiata maggiormente e che piatti tipici potete assaggiare…bene, ora non ci resta che vedere le espressioni legate al Carnevale e alle maschere! Badate bene, le espressioni elencate qui sotto vengono usate tutto l’anno e non sono affatto limitate al periodo di Carnevale!

INDOSSARE UNA MASCHERA / NASCONDERSI DIETRO UNA MASCHERA – Questa espressione indica il “fare di tutto per apparire diversi da quello che si è, presentare una falsa apparenza, nascondendo i propri pensieri e le proprie intenzioni”, o anche “assumere un’espressione impassibile, che non mostra nessuna emozione”.

Esempio: Luca ci ha ingannati tutti: pensavamo fosse una brava persona, ma si stava semplicemente nascondendo dietro una maschera e alla fine ci ha tradito.

GETTARE LA MASCHERA – Smettere di fingere, dichiarare le proprie reali intenzioni, rivelarsi per quello che si è realmente.

Esempio: La matrigna di Cenerentola sembrava buona e gentile. Ma quando suo marito è morto, ha gettato la maschera e si è mostrata come la donna crudele che era realmente!

TI CONOSCO, MASCHERINA! – Questa espressione è molto poetica, perfetta soprattutto con i bambini. Si tratta di un’esclamazione che si usa di solito per comunicare più o meno scherzosamente a qualcuno che abbiamo capito le sue vere intenzioni, nonostante le finzioni e le simulazioni che ha adottato.

L’origine dell’espressione viene dal passato, quando erano frequenti le feste in maschera. Quindi con questa esclamazione si annunciava a qualcuno di averlo riconosciuto sotto la maschera che gli nascondeva il viso.

Esempio: se becchi qualcuno a fare qualcosa che non avrebbe dovuto fare…

-Che stai mangiando?

+ Io? Niente… Sono a dieta…

Ti conosco, mascherina! So che non riesci a resistere al cioccolato! E so che ce n’era un po’ in dispensa…

SEMBRARE UNA MASCHERA – Espressione che si usa per riferirsi a una persona che ha usato un trucco molto pesante, eccessivo, con colori molto forti oppure che è vestita in modo particolarmente vistoso, con colori accesi e non ben abbinati.

E voi, come festeggiate il Carnevale? Fateci sapere se vi piace travestirvi a Carnevale e cosa fate di solito! Qual è la vostra maschera preferita? Siete mai stati in una delle città menzionate prima per il Carnevale? Se vi abbiamo incuriositi con la storia di questa tradizione, forse potrebbe piacervi il nostro articolo sulla storia della famiglia Medici di Firenze.

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