In questa lezione vi presenterò gli errori più comuni che gli stranieri (e anche molti italiani) commettono con i verbi italiani. Si tratta di dubbi che anche alcuni italiani possono avere, dunque non è una lezione da principianti, bensì una per tutti!
Gli errori verbali più comuni tra gli italiani
In questo articolo potete trovare una lista di 12 errori da evitare quando scrivete o parlate in italiano. Parleremo delle regole che hanno a che fare con i verbi, spesso ignorate persino dagli italiani stessi! Per ciascuna regola troverete sia un esempio di errore che un esempio corretto al fine di comprendere la regola nella maniera più chiara possibile.
1. Acconsentire una richiesta
Acconsentire significa “cedere”, “dare il proprio consenso”. Spesso vedo gente usare il verbo acconsentire con un oggetto diretto. Questo, però, è un errore.
La frase corretta è: “Acconsentire a una richiesta”, poiché il verbo acconsentire è sempre seguito da un oggetto indiretto, quindi introdotto dalla preposizione A.
2. Accudire a qualcuno
Accudire significa “prendersi cura di”.
Il verbo accudire è transitivo, e ciò vuol dire che è seguito direttamente da un complemento oggetto, e non da una preposizione (come A, per esempio).
Perciò la frase corretta è: “Accudire qualcuno”.
3. Adempiere ai propri doveri
Adempiere significa “eseguire, portare a compimento”. Anche questo verbo è transitivo, perciò è sempre seguito da un oggetto diretto e MAI da una preposizione (come A, per esempio).
Dunque, la frase corretta è: “Adempiere i propri doveri”.
4. Mi aspetta un premio
È sicuramente un po’ bizzarro che un premio possa aspettare me, una persona. Eppure questo tipo di frase si sente spesso, anche da parte di qualche italiano. In realtà, ad essere sbagliato è proprio il verbo usato.
Il verbo corretto è spettare, e non aspettare. Aspettare, come tutti sicuramente sapete, significa “attendere l’arrivo o il verificarsi di qualcosa o qualcuno”.
Ma quello che si voleva dire nella frase originale è che “un premio mi è dovuto per diritto”. E il verbo che esprime l’ “essere dovuto a qualcuno per diritto” è proprio il verbo “spettare”, che si comporta come il verbo “piacere”.
Quindi la frase giusta è: “Mi spetta un premio”.
5. Esaudire ai desideri
Esaudire significa “realizzare”.
Anche qui, come spesso abbiamo visto, il verbo è transitivo. Perciò usare la preposizione A dopo è un errore, in quanto regge un oggetto diretto.
Quindi la forma giusta sarà: “Esaudire i desideri”.
6. Il mio lavoro consiste di traduzioni
Il verbo consistere ha due significati:
- “essere composto, essere formato (da qualcosa)”. In questo caso è di solito seguito dalla preposizione DI. Per esempio: “La mia colazione consiste di latte e biscotti”.
- “essere basato (su qualcosa)”. In questo caso è di solito seguito dalla preposizione IN. Quindi la frase giusta è: “Il mio lavoro consiste in traduzioni”. Cioè: Il mio lavoro è basato sulle traduzioni.
7. Mi gratta la schiena
Grattare significa “sfregare una parte del corpo con le unghie o con un oggetto”.
Se invece si vuole indicare la sensazione di fastidio sulla pelle che ci obbliga a grattarci, allora il verbo giusto è prudere.
La frase corretta, quindi, è: “Mi prude la schiena”. Poi eventualmente, si potrebbe aggiungere qualcosa come “… perciò mi gratto la schiena”.
8. Me l’ha imparato (qualcuno)
Un errore diffusissimo è confondere imparare con insegnare!
Imparare significa “apprendere qualcosa”, “acquisire conoscenze o abilità”.
Insegnare, invece, indica il processo opposto: significa “dare informazioni e spiegazioni ad altri affinché questi le facciano proprie”.
La frase corretta quindi è: “Me l’ha insegnato (qualcuno)”. E al massimo: “Io l’ho imparato (da qualcuno)”.
9. Scendo il cane / Salgo la spesa
In tantissimi sbagliano l’uso dei verbi salire e scendere, anche molti italiani.
Ora, entrambi questi verbi possono essere sia transitivi che intransitivi.
In generale, quando indicano un moto dall’alto verso il basso o viceversa, si usano in modo intransitivo, quindi con il verbo “essere” come ausiliare. Inoltre, se sono seguiti dal luogo in cui si è andati, questo è introdotto da una preposizione (come SU o IN o DA).
Esempi:
- Salgo in terrazza.
- Sono scesa dal taxi.
- Siamo saliti sull’aereo.
È possibile usarli in modo transitivo con il significato specifico di “percorrere in salita” e “percorrere in discesa”. In questo caso, però, l’oggetto diretto è sempre la cosa che si percorre (le scale, la collina, un pendio, i gradini…). In questo caso, l’ausiliare usato sarà “avere”.
Esempi:
- Ho salito le scale velocemente.
- Scendi i gradini uno alla volta.
Ma certamente NON si può usare come oggetto diretto dei verbi salire e scendere l’oggetto che stiamo portando con noi su o giù. Chiaro?
MAI si può, in italiano, salire la spesa o scendere il cane!
In questo caso, le frasi corrette sarebbero: “Porto giù il cane (per una passeggiata) / Porto la spesa di sopra”.
10) Chiamare il conto
Ebbene sì, al ristorante il conto non si chiama, bensì si chiede. Magari si chiama il cameriere per chiedere il conto.
Quindi la frase corretta sarà: “Chiedere il conto”.
11. Usufruire i giorni di permesso
Usufruire significa “beneficiare di, godere di qualcosa”. Insomma, è un po’ come dire “usare”, ma con l’idea di “usare a proprio vantaggio, a proprio beneficio”.
Però, al contrario del verbo usare, il verbo usufruire NON è transitivo! Infatti, è sempre seguito dalla preposizione DI.
Quindi la forma giusta sarebbe: “Usufruire dei giorni di permesso”.
12. Non mi oso neppure pensarlo
Osare significa “avere il coraggio di fare qualcosa di difficile o rischioso”, oppure “avere la sfacciataggine di fare qualcosa di scorretto o sconveniente”.
In entrambi i casi, però, il verbo NON è riflessivo!
Quindi, non lo si usa preceduto da un pronome riflessivo. Insomma, la frase corretta è: “Non oso neppure pensarlo”.
Questo articolo finisce qui! Cosa pensate di queste regole? Avete mai commesso questi errori? Fatemelo sapere nei commenti!
Se vi è piaciuto questo articolo, sicuramente potrà interessarvi l’articolo correlato riguardo gli errori più frequenti degli italiani quando scrivono e parlano.
Podcast: Play in new window | Download (Duration: 14:41 — 17.2MB)
Iscriviti: Apple Podcasts | Google Podcasts | Spotify | Android | iHeartRadio | Blubrry | Podcast Index | Email | TuneIn | Deezer | RSS | Altri...