Gli animali sono parte integrante della vita sulla terra e, che siano selvatici o domestici, sono amati da moltissime persone. Non è quindi strano sapere che sono presenti in moltissime espressioni idiomatiche, proverbi e modi di dire italiani; per essere più specifici, la lingua italiana “sfrutta” le caratteristiche animali più conosciute per descrivere certi comportamenti degli esseri umani e le loro personalità… e non sempre in maniera positiva! Restate con noi per scoprire 16 espressioni legate al mondo animale!
ESPRESSIONI ITALIANE LEGATE AGLI ANIMALI
Come vi ho anticipato, nella lista qui sotto potete trovare un totale di 16 espressioni legate agli animali che in italiano vengono usate per descrivere le persone. Per ogni espressione troverete una spiegazione a partire dall’animale al quale si fa riferimento e un paio di esempi dell’espressione in contesto.
Siete pronti a saperne di più? Iniziamo!
1 – ESSERE UN LUPO SOLITARIO
Questa espressione si spiega da sé: i lupi solitari sono una tipologia di lupi che tendono a vivere non in branco ma ad agire in maniera indipendente o che generalmente trascorrono la maggior parte del loro tempo in solitudine. Per questo motivo “essere un lupo solitario” è un’espressione indica una persona che preferisce stare da sola, una persona introversa o che fa le cose per conto suo.
Esempi:
Mi definisco un lupo solitario, infatti preferisco stare da solo alla compagnia.
Marco è un lupo solitario: la sera non esce mai.
2 – STARE DA CANI
Ai giorni d’oggi i cani sono tra gli animali più amati e tra gli animali domestici più diffusi. Però migliaia di anni fa, prima che venissero addomesticati, erano animali selvatici le cui vite erano lontane da quello che sono ora, piene di agi e amore; inoltre, anche con la diffusione dell’adozione di cani, non è scomparso di certo il problema del randagismo. Insomma, sono moltissimi i cani che, ora come un tempo, conducono vite tristi e piene di sofferenze ed è forse proprio per questo motivo che i cani vengono spesso usati in espressioni con connotazione negativa. In generale “da cani” è una locuzione che ha il significato di molto brutto o molto male es. fare qualcosa da cani – nel caso di “stare da cani”, l’espressione vuol dire stare male fisicamente e mentalmente, essere tristi, stanchi o abbattuti.
Esempi:
La ragazza di Marco lo ha lasciato… Lui sta da cani.
Sto da cani: ieri ho lavorato tutto il giorno e ora ho un terribile mal di schiena.
3 – ESSERE UNA VIPERA, oppure ESSERE UNA SERPE
Le espressioni “essere una vipera” e “essere una serpe” hanno significati molto simili, ed entrambe hanno un’accezione negativa. Infatti, i significati differiscono per poco: “essere una vipera” indica una persona -e in particolar modo una donna- pungente, perfida e maligna; “essere una serpe”, invece, viene usata per parlare di una persona malvagia, infida e subdola. In generale, entrambe vengono usate per descrivere una persona che quando critica molto gli altri di nascosto, dice cattiverie, è perfida o tradisce la fiducia altrui.
Esempi:
Marta è una serpe, sta sempre a giudicare gli altri.
Marco è una vipera, parla male anche dei suoi amici.
4 – ESSERE UN ALLOCCO
Nel caso non lo sapeste, l’allocco è un volatile – ad essere più precisi, si tratta di un uccello rapace dai grandi occhi rotondi. Sebbene non sia un animale per niente stupido, i suoi occhi fissi e vacui gli conferiscono un’espressione sciocca e un po’ ingenua, e per questo motivo l’espressione “essere un allocco” viene usata per riferirsi a una persona poco sveglia, stupida.
Esempi:
Marco è un allocco, si è fatto rubare 100 euro da quel truffatore.
Stefania e Stefano sono due allocchi, credono a qualsiasi bugia.
5 – ESSERE UNA VOLPE
A differenza degli allocchi, le volpi sono collegate a qualità positive: note per la loro capacità di adattarsi all’ambiente in cui vivono e che difficilmente vengono colte alla sprovvista – un esempio? Sembra anche che abbiano la buona abitudine di ripassare sulle proprie orme, in modo da confondere le tracce lasciate per arrivare alla propria tana! Quindi non vi sorprenderà sapere che “essere una volpe”, in italiano ma non solo, indica una persona particolarmente astuta e furba… e a volte anche ingannatrice.
Esempi:
Nonostante fosse colpevole, non si è fatta scoprire: è proprio una volpe.
Mauro è una volpe, riesce a ottenere sempre ciò che vuole.
6 – ESSERE UN PAVONE
Cosa vi viene in mente se vi chiedo di descrivere un pavone? Io penso a un animale colorato che, all’occorrenza, mette in mostra la sua grande coda a ruota – il che accade per lo più durante la stagione dell’accoppiamento, quando tenta di attirare e corteggiare le femmine. Per questo motivo l’espressione italiana “essere un pavone” si riferisce a una persona molto vanitosa, che ama mettersi in mostra.
Esempi:
Marco è un pavone, si guarda sempre allo specchio.
Gaia sembra proprio essere un pavone, vuole sempre stare al centro dell’attenzione.
7 – FARE, oppure ESSERE, L’UCCELLO DEL MALAUGURIO
Questa espressione deriva dalla credenza secondo la quale il canto di alcuni uccelli -come la civetta e il corvo- predichi o porti sfortuna. Questo spiegherebbe l’origine dell’espressione “fare l’uccello del malaugurio”, che indica una persona particolarmente pessimista, che vede sempre il bicchiere mezzo vuoto ed è sempre convinta che tutto andrà per il peggio. Ad esempio:
Non fare l’uccello del malaugurio! Sono sicura che andrà tutto bene.
Luca è un uccello del malaugurio, pensa sempre al peggio.
8 – ESSERE SANO COME UN PESCE
L’origine di questa espressione peculiare è molto antica: infatti, secondo una vecchia leggenda popolare i pesci rappresentavano l’unica specie animale immune da qualsiasi malattia – in fondo, la contaminazione delle acque e la conseguente morte dei pesci sono aspetti particolarmente moderni, più vicini ai giorni d’oggi che all’antichità. Come avrete già intuito “essere sano come un pesce” è un’espressione che si riferisce a una persona in perfetta salute, fisica ma anche mentale.
Esempi:
Le analisi dicono che sei sano come un pesce.
Il bambino è sano come un pesce, non ha nessun tipo di problema.
9 – ESSERE UN MAIALE, oppure FARE IL MAIALE
Come abbiamo fatto finora, partiamo dall’animale a cui si fa riferimento in questa espressione: i maiali passano la maggior parte del loro tempo nel fango per rinfrescarsi, rilassarsi… e per lavarsi. Questa loro abitudine di rotolarsi nel fango ha portato ad associarli alla sporcizia e a tutto ciò che provoca un senso di ripugnanza. Quindi “essere un maiale” ha una forte accezione negativa, un valore dispregiativo in quanto definisce un individuo sporco, ingordo o viscido dal punto di vista sessuale.
Esempi:
Quell’uomo è un maiale: ci prova con tutte.
A tavola siediti composto, non fare il maiale.
10 – FARE IL GRILLO PARLANTE
Fra tutti gli animali che abbiamo visto finora, il grillo parlante è l’unico ad essere fittizio ma ciò non ci impedirà di capire il perché di questa espressione. Di base, il grillo è un animale il cui canto fa da sottofondo notturno nelle stagioni più calde… e ai più risulta fastidioso. Se poi parliamo del personaggio creato da Carlo Collodi alla fine del XIX secolo, il grillo impersonifica la voce della coscienza di Pinocchio, spesso infastidendolo con i suoi consigli e tornando anche sottoforma di fantasma pur di mettere il protagonista sulla giusta strada.
Non è difficile, quindi, capire perché l’espressione “fare il grillo parlante” viene usata per indicare una persona che dà consigli in modo saggio, anche non richiesti, che tende sempre a far ragionare gli altri in modo oggettivo… ma piuttosto insistente!
Esempi:
Non fare sempre il grillo parlante!
Anna fa sempre il grillo parlante, non sa farsi i fatti suoi.
11 – FARE L’OCA, oppure ESSERE, UN’OCA
“Fare (o essere) un’oca” è un’espressione che ha allude alla proverbiale goffaggine, rumorosità e stupidità dell’oca. Per questo motivo in Italia lo si dice di una persona, specialmente una donna, che si comporta in modo frivolo, superficiale o che non è molto intelligente. L’unica differenza tra i due verbi, e quindi le due espressioni, ha a che fare con la durata di tale comportamento: “fare l’oca” indica che è un comportamento momentaneo e circoscritto; mentre “essere un’oca” indica un comportamento tipico di quella persona.
Esempi:
Giulia e le sue amiche sono delle oche, sono sempre al centro commerciale.
È proprio un’oca: non capisce niente.
12 – FARE LA CIVETTA
La civetta, un po’ come il pavone, è un animale che attira volutamente l’attenzione anche se nel caso della civetta si tratta di una tecnica di caccia. Da questa sua peculiarità nasce il modo di dire “fare la civetta”, relativo ai comportamenti tesi ad attirare o a colpire l’attenzione e la curiosità. Così come l’espressione precedente, anche questa descrive in particolar modo una donna che fa di tutto per attirare l’attenzione di chi le sta intorno, che cerca di ammaliare, conquistare e sedurre tutti.
L’espressione viene spesso seguita dalla preposizione con quando si specifica chi sia l’obiettivo di questa tecnica conquistatrice- ad esempio:
Non fare la civetta con lui, è un uomo sposato!
Maria fa la civetta con chiunque incontri.
13 – FARE LA GATTA MORTA
L’espressione “fare la gatta morta” (o gattamorta) trova le sue origini nella favola di Esopo “Il gatto e i topi”, nella quale un gatto si finge morto (ed innocuo!) per spingere i topi della casa a uscire allo scoperto e abbassare la guardia. Si tratta quindi di un’espressione che descrive il modo di fare di una persona che si mostra inoffensiva, che finge di essere dolce, timida e tanto gentile, ma lo fa solo per ingannare e approfittarsi di qualcuno, perché in realtà è malevola, aggressiva, ficcanaso e sleale.
Con il tempo, la si usa sempre di più per indicare una donna che ha atteggiamenti sensuali, svenevoli ed eccessivamente ammaliatori, per conquistare e sedurre gli uomini, spesso per ottenere qualcosa da loro.
Esempi:
Loredana è diventata famosa facendo la gatta morta… Fossi in lei, non ne sarei orgogliosa.
Se continui a fare la gatta morta, finirai per avere molte nemiche!
14 – ESSERE COME UNA FORMICA
A primo impatto, l’espressione “essere come una formica” non sembra avere un’accezione positiva: le formiche sono piccoli animali invasivi, no? Beh, sì ma sono anche instancabili lavoratori che sono in grado di sollevare fino a 50 volte il loro peso e rientrano anche tra gli insetti più longevi. Inoltre, Jean de La Fontaine nella sua favola “La cicala e la formica” (1669) mette l’accento sui grandi sforzi continui delle formiche, che in inverno possono sopravvivere grazie al duro lavoro svolto durante il resto dell’anno.
Detto ciò, quest’espressione mette in luce le caratteristiche positive di questo piccolo insetto e descrive proprio una persona lavoratrice e che sa gestire bene i suoi risparmi.
Esempi:
Mario è come una formica: ha lavorato sodo tutto l’inverno per andare in vacanza.
Menomale che sono come una formica, ho messo da parte molti soldi.
15 – FARE LO STRUZZO
Un’altra espressione italiana piuttosto diffusa è “fare lo struzzo”… ma come fanno gli struzzi? Beh, si dice che gli struzzi non siano animali particolarmente coraggiosi ma anzi che nascondano la testa nella sabbia per non vedere il pericolo ma soprattutto sperando di non essere visti. Sebbene la realtà dei fatti sia diversa, e questo loro mettere la testa nella sabbia sia dovuto dalla loro ricerca di cibo, nell’immaginario collettivo restano animali paurosi e codardi. Perciò “fare lo struzzo” viene usato per indicare una persona che ignora volontariamente i problemi circostanti.
Esempi:
Non fare lo struzzo: sai benissimo che con il tuo comportamento stai causando molti problemi.
Marco sta per essere licenziato ma continua a fare lo struzzo.
16 – ESSERE UNO SCIACALLO
Finiamo la lista con lo sciacallo, un animale simile al lupo, solitario e territoriale, che si ciba di animali morti. Inoltre, Anubi, la divinità egizia della morte, veniva raffigurato come un uomo con la testa di sciacallo, fortificando il legame tra sciacallo e morte. “Essere uno sciacallo” equivale quindi ad essere una persona che approfitta o gode delle sventure altrui.
Esempi:
Quel giornalista è proprio uno sciacallo: pubblica notizie senza accertarne la fonte, ma solo per alcuni click in più!
Sofia è proprio uno sciacallo: le fa piacere sapere che sono stata bocciata.
Per questo articolo è tutto! Conoscevate già queste espressioni? Ne avete di simili nelle vostre lingue? Fatemelo sapere nei commenti! Se volete continuare a studiare la lingua italiana e siete curiosi di saperne di più sugli animali, sappiate che abbiamo un articolo e un video proprio sull’argomento dei versi degli animali, o perlomeno quelli più famosi!
E non dimenticate di leggere il nostro libro Italiano Colloquiale: Parole ed Espressioni per Tutti i Giorni. Ne vale davvero la pena: imparerete decine e decine di espressioni e parole che gli italiani usano tutti i giorni durante le loro conversazioni.
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