10 Parole Utili per parlare dell’ALTRO in Italiano

Con questo articolo imparerete meglio il significato e l’uso di alcune parole che vengono utilizzate dagli italiani per parlare dell’ “altro” in senso generale, a seconda del contesto in cui si è, ma che spesso sono completamente sconosciute agli stranieri oppure non sanno come usarle nel modo giusto.

Come Parlare dell’ALTRO in Italiano

In questo articolo troverete 10 parole utili per parlare di altre persone in base al contesto in cui vi trovate. Alla fine dell’articolo troverete anche un breve esercizio per mettere alla prova le vostre nuove conoscenze.

Preparate carta e penna per prendere appunti!

1. Pedone

Un pedone, come suggerisce il nome, è una persona che cammina a piedi.

Questo termine è utilizzato soprattutto nel contesto di una città, quando si descrive il traffico cittadino per le strade: infatti, secondo il codice della strada, un pedone è chiunque circola su una strada senza alcun mezzo di trasporto.

Non a caso si parla, per esempio, di strisce pedonali, che permettono ai pedoni di attraversare, oppure di aree pedonali, cioè strade o piazze riservate ai soli pedoni.

2. Passante

Anche in questo caso il nome ci dà un indizio sul significato: passante è colui che passa.

Infatti, questo termine si riferisce a chiunque passi per una strada o per un qualsiasi luogo.

Per esempio, se ci siamo persi per la città e vogliamo chiedere indicazioni a qualcuno per strada, la persona che fermiamo per chiedere informazioni è un passante, quindi qualcuno che per caso passava di lì in quel momento.

Oppure, se si verifica un incidente tra due auto per strada, qualcuno tra i passanti potrebbe essere un testimone dell’accaduto.

O ancora, su YouTube sono molto popolari i video in cui lo YouTuber fa delle domande ai passanti, quindi persone che, appunto, passavano di lì per qualsiasi motivo.

3. Inquilino – Coinquilino

Anche queste due parole possono rivelarsi molto utili, ma sono spesso confuse oppure non si conoscono.

L’inquilino è una persona che vive in una casa che ha preso in affitto.

Il coinquilino, invece, è la persona con cui si divide una casa. Generalmente, con la parola “coinquilini” non ci si riferisce a persone che fanno parte della propria famiglia, ma a estranei o comunque conoscenti. Per esempio, molti ragazzi che cambiano città per studio o lavoro decidono di affittare una casa insieme ad altre persone per dividere le spese: sono coinquilini tra loro.

Ma se una famiglia di 4 persone vive nella stessa casa, i membri non usano la parola “coinquilino” per riferirsi l’uno all’altro.

4. Commensale

Questo termine si usa nel contesto di pasti e ristoranti.

Significa letteralmente “chi siede alla stessa mensa”, “colui con cui si condivide la mensa”. Quindi, in senso generale, fa riferimento a chi mangia alla stessa tavola, la persona con cui si condivide il pasto.

Non è un termine molto utilizzato nella vita di tutti i giorni, cioè se io vado al ristorante con i miei amici, non dico al cameriere “i miei commensali gradirebbero dell’acqua frizzante”. Lo si usa piuttosto in contesti più formali, per esempio negli articoli di giornale (L’uomo ha avuto l’infarto al ristorante: i suoi commensali hanno chiamato l’ambulanza).

Oppure, come spesso accade con le parole che hanno un tono solenne, viene usata in modo ironico.

5. Interlocutore

Se guardate i video di LearnAmo con una certa frequenza, è molto probabile che abbiate già incontrato questa parola.

La parola “interlocutore” si usa soprattutto nel contesto della comunicazione, e indica la persona con cui si parla o, più precisamente, chi prende parte a un dialogo, una conversazione o una discussione.

6. Coetaneo

Questo termine generale, invece, indica una persona qualsiasi che ha la stessa età di un’altra.

Però questo termine fa riferimento anche a chi è vissuto nella stessa epoca di qualcun altro, per esempio i “coetanei di Dante” sono i poeti e gli scrittori che sono vissuti a cavallo tra il Duecento e il Trecento, ossia nello stesso periodo in cui è vissuto anche Dante.

7. Omonimo

Questa parola è simile alla precedente nel concetto generale, ma in particolare “omonimo” è una persona (o una cosa) che ha lo stesso nome di un’altra.

Per esempio, riso (cereale) e riso (sorriso) sono omonimi. Le persone nel mondo che si chiamano Graziana sono mie omonime!

8. Addetto (a)

Fate molta attenzione a questa parola perché vi potrebbe tornare utile in moltissime occasioni!

La parola “addetto” si utilizza soprattutto nel contesto del lavoro.

Un “addetto” è una persona a cui è stato assegnato un compito specifico, una funzione specifica. Tale “compito”  è introdotto dalla preposizione A e segue “addetto”.

Mi spiego meglio con degli esempi:

L’addetto alle pulizie è la persona che si occupa delle pulizie in una casa privata o in un ufficio o in un albergo.

L’addetto alle pubbliche relazioni è la persona che si occupa di gestire e promuovere le relazioni di un’azienda con il pubblico.

Insomma, come dico sempre ai miei studenti, questa parola è un salvavita: ogni volta che non sapete il nome di un lavoro, per esempio, potete utilizzare “addetto a…”.

Per esempio, spesso davanti all’ingresso di una banca o un negozio c’è una persona che generalmente ha il compito di garantire e mantenere la sicurezza, per evitare rapine o furti. Se avete bisogno di riferirvi a questa persona, ma non avete nessuna idea di come si chiami il lavoro che fa, potete parlare di “addetto alla sicurezza”.

E ancora: l’addetto ai lavori, l’addetto alle vendite, l’addetto alla dogana… e così via!

9. Testimone

Questa parola si usa soprattutto nel contesto giuridico e legale.

Un testimone è qualcuno che ha assistito a un fatto o sa in che modo si è svolto e quindi può riferirlo per incastrare il colpevole.

Per esempio, durante un processo vengono chiamati dei testimoni che, impegnandosi a dire la verità, riferiscono davanti al giudice tutto ciò che sanno riguardo al caso, così che il giudice abbia le prove per punire il colpevole e scagionare eventuali persone accusate ingiustamente.

Inoltre, anche nel caso di un matrimonio o di altri atti ufficiali sono necessari dei testimoni, che attestino la validità e la correttezza dell’atto.

10. Prossimo

“Prossimo” è ovviamente un aggettivo, che forse avete imparato all’inizio del vostro percorso con l’italiano (l’anno prossimo, il mese prossimo).

Però dovete sapere che “prossimo” può anche essere usato come sostantivo, e in questo caso il suo significato è quello di “l’altro”, “la persona che è accanto a me”.

Questa parola, però, è utilizzata più spesso in contesto religioso, infatti il suo uso è stato molto influenzato dalla religione cristiana e la sua visione del prossimo come “ogni uomo rispetto a un altro uomo”, che bisogna aiutare e perdonare.

Da qui sono nate alcune espressioni comuni soprattutto in contesti religiosi, ma non solo, come ama il prossimo tuo come te stesso oppure aiutare il prossimo.

Adesso, prima di andare via, ho un esercizio per voi! Vi lascerò 10 frasi con degli spazi bianchi. Voi dovrete inserire in ogni frase la parola giusta tra quelle che vi ho presentato oggi. Così che possiate mettere alla prova tutto quello che avete imparato. (Trovate le soluzioni in fondo all’articolo)

  1. Con del buon vino tutti i ____________ diventano allegri e simpatici.
  2. Il relatore ha chiesto ai propri ____________ se fosse stato chiaro nell’esporre l’argomento.
  3. Il mio nome è poco diffuso, non credo esistano molti miei ____________.
  4. Il capo ufficio fece i complimenti all’____________ alle pulizie.
  5. Il ____________ di quel processo ha preferito dire che non ricordava.
  6. Normalmente lascio la precedenza ai ____________ sulle strisce pedonali.
  7. Ho conosciuto il mio nuovo collega di lavoro, pensavo fosse mio ____________ e invece è più grande di me!
  8. Aiutare il ____________ era una delle promesse che aveva fatto a se stesso.
  9. Io e i miei ____________ ci dividiamo il costo delle bollette.
  10. Non riuscivamo a trovare il ristorante, quindi abbiamo chiesto indicazioni ad un ____________.

Adesso che sapete come parlare dell’altro in italiano, potrebbero interessarvi anche i pro e i contro di vivere in Italia o le parolacce italiane.

Soluzioni: commensali, interlocutori, omonimi, addetto, testimone, pedoni, coetaneo, prossimo, coinquilini, passante

Un pensiero su “10 Parole Utili per parlare dell’ALTRO in Italiano”

  1. Egregia Sig.na Filomeno,

    La saluto, ringraziandoLa delle utilissime lezioni che provvede a chiunque voglia immergersi alla profondità delle belle particolarità dell’italiano.

    Cito dal testo quassù le susseguenti frasi:

    «un pedone è ᴄʜɪᴜɴǫᴜᴇ ᴄɪʀᴄᴏʟᴀ su una strada senza alcun mezzo di trasporto.»

    e

    «Infatti, questo termine si riferisce a ᴄʜɪᴜɴǫᴜᴇ ᴘᴀssɪ per una strada o per un qualsiasi luogo.»

    Perché si usa dopo «chiunque» l’indicativo («circola» e non «circoli») nella prima ma il congiuntivo («passi» e non «passa»)nella seconda?

    RibadendoLe i miei gentilissimi saluti, rimango in attesa della sua estimata risposta.

    Distinti saluti,
    James Sammut

    Un maltese, avendo imparato l’italiano fin dall’adoloscenza come terza lingua, di cui si sbalordisce e si incuriosisce sempre di più.

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