CASA MARIA LUIGIA: un’esperienza a 3 STELLE… MICHELIN!

In questo articolo mettiamo da parte lo studio teorico della grammatica e della cultura italiana per portarvi con noi a vivere un’esperienza a 3 stelle Michelin! Infatti, siamo andati nella campagna subito fuori la città di Modena, dov’è situata Casa Maria Luigia – questo è il nome della villa che lo chef stellato italiano Massimo Bottura e sua moglie Lara hanno comprato e trasformato in una sorta di albergo, una guest house.

L’esperienza a Casa Maria Luigia

Qui a Casa Maria Luigia si può provare il loro tasting menù, il menù degustazione di 9 portate con i piatti più popolari dello chef, che hanno fatto la storia del suo famosissimo ed esclusivissimo ristorante Osteria Francescana. Il menù degustazione costa 310€ a persona, e c’è anche l’opzione di aggiungere una degustazione di vini per 140€ a persona, per accompagnare ogni portata del menù.

Prima di parlarvi di tutto il cibo delizioso, dobbiamo assolutamente raccontarvi dello Chef che ha reso tutto questo possibile: Massimo Bottura.

MASSIMO BOTTURA: chef, appassionato d’arte e filantropo

Per chi non lo conoscesse, dovete sapere che Massimo Bottura è, a Modena, in Italia e probabilmente nel mondo intero, una leggenda tra gli amanti e gli intenditori del buon cibo.

Nato e cresciuto nella città di Modena, dopo varie esperienze in giro per il mondo, nel 1995 è tornato a Modena e ha rilevato una trattoria nel centro della città, chiamata Osteria Francescana. Il suo intento è quello di unire i piatti della tradizione locale con l’arte contemporanea, di cui è un grande appassionato. Ha ricevuto la sua prima stella Michelin nel 2002, la seconda nel 2006 e la terza nel 2012, oltre a una miriade di altri premi e riconoscimenti. Tra le altre cose, è da anni ai primi posti nella lista dei World’s 50 Best Restaurants e più volte è stato anche primo.

A Modena, tutti lo stimano perché ha aiutato notevolmente la città, anche nei momenti più difficili, come a seguito del terremoto del 2012: come racconta nell’episodio a lui dedicato della serie Netflix “Chef’s Table”, infatti, dopo questo disastro, ha inventato il piatto “risotto cacio e pepe” per far sì che l’azienda produttrice del Parmigiano Reggiano potesse vendere in tutto il mondo le sue scorte di formaggio, che altrimenti sarebbero state distrutte dopo il terremoto.

La VILLA: una “casa lontano da casa”

A maggio del 2019 ha deciso di acquistare con sua moglie questa proprietà per garantire ai loro ospiti un’esperienza in più: quella di una “casa lontano da casa”. Questa villa, completamente a disposizione degli ospiti, comprende un totale di 12 stanze, tra cui una cucina, una sala di intrattenimento, una sala per i liquori e anche una della musica – qui, gli ospiti possono girare a loro piacimento, mangiare, bere e fare quello che vogliono. All’esterno della villa troviamo il giardino, anch’esso incredibile. Inoltre, possiamo trovare un orto, un campo da tennis, una piscina, un laghetto…e tantissimo verde!

La CENA: un’Esperienza FAMIGLIARE e DOMESTICA

L’idea di esperienza famigliare e domestica della villa ritorna anche nella sala del ristorante, dove Massimo e Lara hanno voluto “rompere” la parete tra la cucina e la sala, così che gli ospiti possano vedere i cuochi all’opera. In più, i tavoli sono molto grandi: questo consente alla gente di condividere il proprio tavolo con altre persone, di fare conversazione e di avere un’esperienza sociale – un’idea super promossa, per quanto ci riguarda!

La CENA: il Menù

La chef che ha cucinato per noi ci ha offerto un racconto e una spiegazione per ogni piatto, il tutto in inglese perché quel giorno gli ospiti erano stranieri, ma io ve la faccio in italiano.

Prima portataMont Saint Michel

Si tratta di un piatto di cui Massimo ha avuto ispirazione mentre era proprio (indovinate un po’?) a Mont Saint Michel, in Francia, dove le ostriche sono eccezionali e a lui piacevano molto.

Questa prima portata comprendeva un’ostrica, all’interno della quale c’erano del sale affumicato, un’emulsione con olio evo, alghe e caviale, due gocce di aceto balsamico e del ghiaccio al sidro di mele.

Seconda portataIf I am Wrong I am Right

Questo piatto ha un’origine molto particolare: ispirato a un album dei Beatles, “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, è stato ideato durante il primo lockdown a causa del COVID; infatti, quando ovviamente il ristorante era chiuso, hanno dovuto cucinare insieme in videochiamata. Proprio come i 4 musicisti fecero per l’album, per questa portata ognuno ci ha messo del suo.

Si tratta di merluzzo, un pesce che viaggia su qualsiasi barca, verso qualsiasi destinazione, fuori dalla sua zona di comfort, un lusso che loro, in quel periodo, non potevano avere – questo pesce è stato abbinato a gusti particolari, come la zucca, lo zenzero, il cocco. Un po’ sbagliato, appunto, ma allo stesso tempo giusto!

Terza portataRiso Camouflage

Il nome dice tutto: un risotto dall’aspetto camouflage, come la fantasia militare. Questo piatto è stato ispirato da una storia su Pablo Picasso, il quale, vedendo la fantasia camouflage per la prima volta, sembrerebbe aver detto “L’ho inventato io! È il cubismo!”. I colori principali di questo piatto sono marrone, verde e nero che rappresentano rispettivamente la terra (funghi), il pianeta (cavolo ed erbe aromatiche) e il mare (e i suoi diversi pesci).

Quarta portataFive ages of Parmigiano Reggiano, in different textures and temperatures

Questo piatto nasce dalla volontà di Massimo di mantenersi vicino alla tradizione della sua regione (con il Parmigiano Reggiano), ma sempre in un modo nuovo e contemporaneo. Infatti, il piatto è il risultato dei suoi esperimenti con varie consistenze del formaggio, ma anche varie stagionature (24, 30, 36, 40 e 50 mesi).

L’unico altro ingrediente, oltre al formaggio, è l’acqua, che gli permette di manipolarlo e trasformarlo in un soufflé, una spuma, una crema, una chip – infine l’aria ricopre tutto il piatto come se fosse la nebbia emiliana.

Quinta portata – The crunchy part of the lasagna

Questo piatto parte dalla lasagna, un piatto del passato di Massimo – ma il passato qualche volta è un bagaglio troppo pesante da portare con noi nel futuro, quindi abbiamo bisogno di selezionare solo una parte, quella più importante, da portare con noi. Perciò lui porta nel piatto la lasagna di sua madre, ma solo la parte migliore, quella per cui litigava sempre con i suoi fratelli: la parte croccante.

L’impiattamento, con erbe, formaggio e pomodoro, richiama la bandiera italiana – la pasta della lasagna, cotta in modo da renderla croccante, è infatti poggiata su besciamella e ragù.

Sesta portataBeautiful psychedelic, spin painted veal, charcoal grilled with glorious colors as a painting

Questo piatto è un’opera d’arte, o quasi: infatti, è stato ispirato dall’artista Damien Hirst, e in particolare dalla sua serie degli “Spin paintings”. A Londra, Massimo ha partecipato a una mostra dell’artista, che si teneva in un Burger King, dove lui è entrato per la prima e unica volta nella sua vita.

Si tratta di vitello marinato, cotto lentamente, accompagnato da varie salsine di colori e sapori diversi. Loro ci hanno poi dato anche una fetta di pane per poter fare la scarpetta (sì, anche in un ristorante con 3 stelle Michelin, in Italia, si fa la scarpetta)!

Settima portataTiramizucca

Il primo dessert era un classico dell’Italia, il tiramisù, ma con un ingrediente di stagione: la zucca! Massimo ha così trasformato il tiramisù in un tiramizucca, ovvero una crema di zucca e mascarpone poggiata su briciole di amaretto e glassa al caffè, il tutto coperto da cacao in polvere.

Ottava portataOops! I dropped the lemon tart

Come si può notare dal titolo, questo piatto ricrea una torta al limone che è caduta sul pavimento e vi si è spiaccicata, con tanto di piatto rotto…tratto da una storia vera: mentre tutti si disperavano per l’accaduto, Massimo ha pensato “Perché non ricrearlo? È una figata”!

Nona portataSurprise surprise

…e che sorpresa! Si trattava di un piatto di tortellini! E che fai, non li mangi i tortellini dopo aver mangiato tutta quella roba e anche il dessert? Certo che li mangi!

A chiudere la serata, un caffè, da buona tradizione italiana (sì, anche se erano le 11 della sera), accompagnato da pasticcini che racchiudevano l’intera Italia: cioccolato per il nord, tiramisù per il centro e mini babà per il sud.

La Colazione

Dopo una cena del genere, 9 ore dopo tutto quel cibo delizioso, abbiamo mangiato ancora!

La colazione che Casa Maria Luigia offre è tipicamente modenese. Le cose più tipiche sono lo gnocco fritto con mortadella, ricotta e aceto balsamico e il cotechino con zabaione e biscotto alle mandorle. Anche questi erano deliziosi, dal sapore divino! Tra i cibi non tipici, ach’essi ottimi, c’erano invece: focacce con ricotta, noci e miele; frittate con cipolle e con melanzane; frutta cotta in padella con sciroppo d’acero e cannella; muffin al limone e cioccolato; biscotti. Abbiamo accompagnato il tutto con della spremuta d’arancia, un caffè e un cappuccino…

…poi, siamo tornati a casa rotolando! No, a parte gli scherzi, dopo abbiamo smaltito tutto il cibo nel viaggio di ritorno, che includeva un taxi, un treno regionale e un treno veloce! Ma questa parte non è così figa come tutto il resto.

Ora aspettiamo i vostri commenti! Cosa ne pensate dei piatti? Qual è il vostro preferito? Chi di voi è già stato a Osteria Francescana? Se ora siete stanchi di vederci mangiare e volete invece vederci cucinare, non dimenticate di guardare il video in cui proviamo a cucinare una bistecca alla fiorentina!

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