Per poter comprendere e parlare bene una lingua è fondamentale avere un’ottima conoscenza di tutti gli elementi grammaticali! Pertanto, nella lezione seguente vedremo nel dettaglio le parti del discorso a cui appartengono gli elementi di una frase che bisogna individuare quando svolgiamo analisi grammaticale. Inoltre, alla fine del video relativo a questa lezione troverete delle frasi con cui potrete esercitarvi a fare l’analisi grammaticale.
Le 9 parti del discorso nell’analisi grammaticale
1) articolo
Tipo: – determinativo (il, lo, la, i, gli, le)
– indeterminativo (un, uno, una)
– partitivo (del, dello, della, dei, degli, delle)
Genere: maschile o femminile
Numero: singolare o plurale
2) nome (o sostantivo)
Tipo: – proprio: identifica in modo univoco un individuo o un’entità (Mario, Rossi, Milano…)
– comune: identifica in modo generico gli elementi, facendo riferimento alla categoria (cuoco, muro, cane…)
– concreto: indica persone, animali e oggetti che si possono conoscere attraverso i sensi, ossia vedere, toccare, udire, annusare, gustare (casa, mattone, macchina…)
– astratto: indica idee, sensazioni, concetti che non sono tangibili, che non si possono sperimentare con i sensi (amore, gioia, odio…)
– individuale: indica un singolo individuo o entità (persona, animale, cosa, concetto)
– collettivo: indica un insieme di cose, persone o animali (stormo, branco, gente…)
Genere: maschile o femminile
Numero: singolare o plurale
Struttura morfologica: – primitivo: costituito solo da una radice e una desinenza (uomo, vaso, casa…)
– derivato: formato con l’aggiunta di prefissi e/o suffissi (cittadino, ingiustizia)
– composto: formato da due o più parole (camposanto, sordomuto, benestare…)
– alterato: formato con diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi (casina, casona, casetta, casaccia)
3) aggettivo
Tipo: – qualificativo: descrive la qualità di qualcuno o qualcosa (bello, brutto, semplice, interessante…)
– possessivo (mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro)
– dimostrativo (questo, quello, codesto, stesso, medesimo)
– indefinito (tutto, alcuno, molto, tanto, ciascuno, poco, nessuno, altro, certo, parecchio, quanto, troppo, tale, vario, alquanto, diverso, altrettanto, qualche, qualsiasi, qualunque, ogni)
– numerale: cardinale (uno, due, tre… )/ ordinale (primo, secondo, terzo…)/ moltiplicativo (doppio, triplo, quadruplo…) / distributivo (a uno a uno, a due a due…)
– interrogativo / esclamativo (che, quale, quanto)
Genere: maschile o femminile
Numero: singolare o plurale
Struttura (solo per gli aggettivi qualificativi): – primitivo: costituito solo da una radice e una desinenza (alto, dritto, onesto, rosso…)
– derivato: formato con l’aggiunta di prefissi e/o suffissi (criticabile, ombroso, infelice…)
– composto: formato da due o più parole (sacrosanto, agrodolce…)
– alterato: formato con diminutivi, accrescitivi, vezzeggiativi, dispregiativi (bellino, birbantello, golosone, poveraccio)
Grado (solo per gli aggettivi qualificativi): – positivo (forma base)
– comparativo: di minoranza (meno… di… )/ uguaglianza (tanto… quanto…) / di maggioranza (più… di…)
– superlativo: relativo (il più … di / assoluto (-issimo)
4) pronome
Tipo: – personale soggetto (io, tu, noi, voi…)
– personale complemento (me, te, ci…)
– possessivo (il mio, il tuo…)
– dimostrativo (questo, codesto, quello, stesso, medesimo, costui, colui, ciò)
– indefinito (uno, qualcuno, ognuno, nessuno, alcuno, altro, chiunque, qualcosa, alcunché, checché, niente, nulla, poco, molto, alquanto, diverso, vario, parecchio, tanto, troppo, altrettanto, tutto, certo);
– relativo (che, cui, chi, il quale)
– misto (chi, quanto: chi fa la, l’aspetti; quanto detto non è vero…)
– interrogativo / esclamativo (chi, che, quale, quanto).
Genere: maschile o femminile
Numero: singolare o plurale
Persona (per i pronomi personali): prima, seconda, terza
Funzione (per i pronomi personali complemento): oggetto diretto (complemento oggetto), oggetto indiretto (complemento di termine)
5) verbo
Coniugazione: – are (prima)
– ere (seconda)
– ire (terza)
– propria (essere e avere)
Forma: – attiva (mangio, dorme…)
– passiva (è bevuto, sono stato spiato…)
– riflessiva (si sveglia, mi lavo…)
– pronominale (ce la faccio…)
Tipo: – transitivo (regge un oggetto diretto)
– intransitivo (non regge un oggetto diretto)
Modo e Tempo: – indicativo (presente, passato prossimo, imperfetto, trapassato prossimo, passato remoto, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore)
– congiuntivo (presente, passato, imperfetto, trapassato)
– condizionale (presente, passato)
– imperativo
– infinito (presente, passato)
– participio (presente, passato)
– gerundio (presente, passato)
Numero: singolare o plurale
Persona: prima, seconda o terza
6) avverbio
Categoria: – avverbio: parola invariabile che precisa circostanze e modi in cui si svolge un evento o un’azione (bene, male, velocemente…)
– locuzione avverbiale: gruppo di parole che svolge la funzione di avverbio (a poco a poco, all’improvviso, in un batter d’occhio, alla svelta…)
Tipo: – di modo: indica la maniera in cui viene svolta un’azione (lentamente, onestamente, facilmente, faccia a faccia, a gattoni…)
– di tempo: indica la circostanza o il periodo in cui avviene un fatto (ora, adesso, ancora, oggi, domani, ieri, recentemente, tardi, una volta, per tempo, all’improvviso…)
– di luogo: indica il luogo in cui avviene un’azione o dove si trovano persone o cose (qui, lì, vicino, ovunque, altrove, qua sotto, là sopra…)
– di quantità: indica, in modo indefinito, la quantità della parola, verbo o aggettivo, che accompagna (poco, molto, abbastanza, almeno, circa, niente…)
– di affermazione: conferma o intensifica il significato dell’elemento al quale si riferisce (proprio, appunto, precisamente, davvero, affatto, senza dubbio…)
– di negazione: esprime una valutazione negativa rispetto all’informazione comunicata (non, nemmeno, neanche, neppure, niente affatto…)
– di dubbio: indica un’incertezza (se, forse, magari, chissà, probabilmente, quasi quasi…)
– interrogativo: introduce una domanda diretta (Dove? Quando? Come? Perché?…)
– esclamativo: introduce un’esclamazione (Come! Quanto!…)
– presentativo: annuncia, introduce qualcosa (Ecco!)
Grado: – positivo (forma base)
– comparativo: di minoranza (meno… )/ di uguaglianza (tanto … quanto … )/ di maggioranza (più…)
– superlativo: relativo (il più … possibile) / assoluto (-issimamente)
Alterazione (eventuale): – diminutivo (pianino…)
– accrescitivo (benone…)
– peggiorativo (malaccio…)
7) preposizione
Categoria: – propria: preposizione in senso stretto (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)
– impropria: aggettivo, verbo o avverbio usato in funzione di preposizione (davanti, dentro, dietro, fuori, lontano, lungo, mediante, oltre, secondo, senza, sopra, sotto, verso, vicino, durante, eccetto…)
– locuzione prepositiva: formata da una locuzione avverbiale + una preposizione (in mezzo a, in cima a…) oppure da un avverbio + una preposizione (contrariamente a, lontano da, insieme a…)
Struttura morfologica: – semplice (di, a, da, in, con, su, per, tra, fra)
– articolata (del, al, dal, nel, sul…)
8) congiunzione
Forma: – congiunzione: unisce due elementi in una frase o due frasi in un periodo (e, o, perché, affinché, infatti…)
– locuzione congiuntiva: sequenza di più parole con funzione di congiunzione (dal momento che, ogni volta che, anche se, a patto che…)
Funzione e Tipo: – coordinante: unisce due frasi mettendole sullo stesso livello
• copulativa (e, ed, né, anche, pure, inoltre, perfino, neanche, nemmeno, neppure…)
• alternativa (o, oppure, altrimenti, ovvero…)
• avversativa (ma, però, eppure, tuttavia, al contrario, anzi, piuttosto, invece, mentre, eppure…)
• correlativa (sia … sia, o … o, e …. e, né … né, non solo … ma anche, tanto … quanto, così … come)
– subordinante: unisce due frasi mettendo una in relazione di dipendenza dall’altra
• causale (poiché, perché, siccome, dato che, visto che, giacché…)
• dichiarativa (che, come…)
• condizionale (se, a condizione che, qualora, purché…)
• concessiva (nonostante, sebbene, anche se, malgrado…)
• consecutiva (tanto … che, così … che, a tal punto … che …)
• finale (perché, affinché…)
• temporale (quando, mentre, finché, dopo che…)
9) interiezione (o esclamazione)
Forma: – propria: usata solo nelle esclamazioni (Ahi!, Oh!, Ah!, Uff!…)
– impropria: usata nelle esclamazioni, ma non solo (Coraggio!, Peccato!…)
– locuzione interiettiva: due o più parole usate come esclamazione (Santo cielo!, Povero me!, Per amor del cielo!…)
Tipo: – di stupore (Davvero!, Diamine!, Accidenti!…)
– di dolore (Ahi!, Ahimè!, Ohi!…)
– di gioia (Evviva!, Viva!…)
– di dubbio (Boh!, Mah!…)
– di noia (Uffa!, Auff!…)
Bene, la lezione finisce qui. Sappiamo che non è un argomento semplice ma con un po’ di pratica, diventerà più facile. Ad ogni modo, se avete dubbi o domande, potete lasciare un commento in qualsiasi momento. Se invece volete continuare a studiare, date un’occhiata all’analisi logica!
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Grazie mille per questo articolo. Ho letto un articolo leggermente simile, parla anche dei principi di base dell’analisi grammaticale. Ma gli studenti sono pigri e voglio risposte già pronte. Questo non è un bene.
Sarebbe utile anche un video sull’analisi logica, che oltre a quella grammaticale è sempre da studiare a scuola, altrimenti in italiano si è sicuramente bocciati e con più materie rilevanti nel percorso scolastico, poi ciao ciao promozione!! Rendo l’idea o no?!
Questo sarà sicuramente utile per recuperare un bel po’ di materiale che col tempo si è perso a causa della mancata frequenza a scuola delle lezioni “in presenza”. Intendo dire che molti studenti avranno dimenticato in fretta le lezioni di italiano, fatte con l’insegnante in classe e loro lì tutti presenti a seguirle… Speriamo che la didattica a distanza non sia solo un “periodo transitorio”, ma si trasformi col tempo in qualcosa di più utile e concreto.