5 ERRORI più comuni con i PRONOMI in Italiano

Quali sono i 5 errori più comuni che gli stranieri commettono con i pronomi in italiano? Secondo la Treccani, il pronome è quella parte variabile del discorso che si usa al posto di un altro elemento della frase (solitamente il nome, ma può sostituire anche un verbo, un aggettivo o perfino un’intera frase). Esistono diverse categorie di pronomi, in base al significato che si vuole trasmettere e perciò è facile sbagliarsi e confondersi. Facciamo un po’ di chiarezza!

Pronomi in italiano: evita questi 5 errori!

1 – Lo fai te o Lo fai tu?

Sicuramente vi sarà capitato di sentire entrambe le versioni, nonostante la lingua italiana ne consideri corretta soltanto una. Chiariamo innanzitutto la differenza tra tu e te in maniera semplice: il primo si usa sempre con la funzione di soggetto, mentre il secondo con la funzione di complemento.

Per esempio:

Tu vai a Londra. [tu compie l’azione, è il soggetto]

Luca guarda te. [te è il complemento oggetto diretto]

Vengo in vacanza con te. [te è un complemento introdotto da preposizione]

Ma cosa succede nella nostra frase?

Il verbo è “fai”, quindi coniugato alla 2 persona singolare. Questo significa che il pronome di cui abbiamo bisogno qui è il soggetto, perciò “tu”. Quindi la frase corretta è “Lo fai tu”.

ATTENZIONE!

Ci sono casi in cui si usa te invece di tu con funzione di soggetto, ma si tratta generalmente di espressioni fisse, come:

Povero te!

Te compreso / Compreso te

In Italia, nella lingua parlata e soprattutto al nord, si usa molto te al posto di tu con funzione di soggetto, in frasi come:

Dillo te

Vieni anche te?

Hai ragione te

Te vai

Per il momento, la grammatica considera queste forme scorrette. Ma vedremo cosa accadrà nel futuro. Secondo voi, “te” sostituirà completamente “tu”, proprio come è accaduto a “lui, lei” e le forme originali “egli, ella”?

2 – Ci hanno trovato o Ci hanno trovati?

Riceviamo continuamente questa domanda dagli studenti… e in effetti hanno ragione!

Mi dicono “So che devo dire l’ho vista se parlo di una donna, ma, sempre parlando di donne, devo dire ti ho vista o ti ho visto, mi hai visto o mi hai vista?”

La Treccani è molto chiara al riguardo: nei tempi composti con l’ausiliare avere, con un pronome complemento oggetto anteposto, la regola impone l’obbligo di fare l’accordo per genere e numero alla terza persona singolare e plurale, ma lascia libertà di scelta sia per quanto riguarda il genere sia per quanto riguarda il numero, con i pronomi di prima e seconda persona singolare e plurale.

Dunque, chiariamo con degli esempi:

Ho trovato la rivista e l’ho comprata.

[Terza persona singolare, la regola impone l’accordo, perciò non si potrà mai dire “Ho trovato la rivista e l’ho comprato”.]

Ho comprato i libri ma non li ho letti.

[Terza persona plurale, la regola impone l’accordo, perciò non si potrà mai dire “Ho comprato i libri ma non li ho letto”.]

MA

Sara, scusami ma non ti avevo visto.

Sara, scusami ma non ti avevo vista.

[Seconda persona singolare, la regola lascia libertà di scelta riguardo l’accordo: perciò entrambe le frasi sono corrette]

Marco non ci ha ancora chiamato.

Marco non ci ha ancora chiamati.

[Prima persona plurale, la regola lascia libertà di scelta riguardo l’accordo: perciò entrambe le frasi sono corrette]

3 – Lo amo o L’amo? L’ama o La ama?

In realtà grammaticalmente nessuna delle due opzioni sarebbe errata.
Nel passato, la forma con l’apostrofo era certamente più comune.

Per esempio, Petrarca scriveva:

Per quel che mi riguarda, io lammiro e lamo, non lo disprezzo e credo di potere sicuramente affermare che se egli fosse vissuto fino a questo tempo, pochi avrebbe avuto più amici di me…

Oggigiorno, però, la tendenza è un pochino diversa.

Quando usiamo i pronomi diretti di terza persona singolare (lo e la) con verbi coniugati in tempi semplici, tendiamo a evitare l’apostrofo.

Si preferiscono quindi le forme “lo amo” o “la ama”.

In effetti, ha senso e vi spieghiamo perché.

Se usiamo la forma “l’amo” fuori contesto, non si saprebbe se amiamo un uomo o una donna, o comunque una cosa maschile o femminile.

Io amo il caffè = io l’amo

Io amo la cioccolata = io l’amo

Perciò usare il pronome completo ci aiuta in questo senso (lo amo / la amo).

Con i pronomi diretti di terza persona plurale (li/le) non si usa mai l’apostrofo, quindi il problema non si pone.

Con i tempi composti, invece, non c’è questo problema, perché si fa l’accordo con il participio passato. Non a caso, l’apostrofo è ancora utilizzato in quelle forme.

Io ho amato il caffè = io l’ho amato

Io ho amato la cioccolata = io l’ho amata

4 – Mi fa divertire o Fa divertirmi?

In italiano, quando si usa la costruzione FARE + INFINITO, eventuali pronomi vanno messi prima del verbo fare, e non dopo l’infinito.

La frase corretta sarà quindi: Mi fa divertire.

Altre frasi simili sarebbero:

Le fanno vedere a tutti.

Ti ha fatto sedere qui.

Gli farò dire la verità.

E così via.

La posizione del pronome è intercambiabile solo se il primo verbo è un verbo modale (dovere, potere, volere, sapere).

Ad esempio:

Voglio comprarlo = Lo voglio comprare

Non sanno farli = Non li sanno fare

La stessa regola che vale per FARE + INFINITO vale anche per verbi che si comportano in modo simile a “fare”, cioè che reggono un infinito immediatamente dopo (ma che non sono modali), come per esempio “lasciare”.

Lo lascio fare (e non “Lascio farlo”)

Le lascio cantare (e non “Lascio cantarle”)

5 – Mangio pizza, mangi pasta o Io mangio pizza, tu mangi pasta?

Sicuramente, quando avete cominciato a studiare l’italiano vi hanno detto (oppure vi siete resi conto da soli) che in italiano si tende a non utilizzare i pronomi personali soggetto quando si parla o si scrive, perché il verbo da solo (con le desinenze) fa già capire chi sia il soggetto.

Quindi una frase italiana “naturale” sarebbe:

Parto per Parigi domani. (piuttosto che “Io parto per Parigi domani”)

Facciamo una passeggiata. (piuttosto che “Noi facciamo una passeggiata”)

Eppure…

Ci sono dei casi in cui gli italiani tendono a usare i pronomi personali soggetto. E spesso gli stranieri in questi casi non li usano, perché pensano di rispettare la regola, ma le frasi suonerebbero un po’ strane alle orecchie di un madrelingua.

Quali sono questi casi?

1 – quando la forma verbale è la stessa per diverse persone. Penso per esempio ad alcune forme del congiuntivo presente o imperfetto.

Credo che faccia una passeggiata. (Chi? Io faccia? Tu faccia? Lui faccia? Lei faccia?)

Sarebbe meglio utilizzare il pronome per evitare equivoci:

Credo che lei faccia una passeggiata.

2 – quando si esprime un confronto o un contrasto tra due o più persone oppure per dare enfasi e sottolineare l’identità del soggetto

E questo è il caso della frase introduttiva a questo errore.

Sentiamo molti stranieri dire cose come:

Mangio pizza, mangi pasta.

Sono andato in bagno, è andata a letto.

Abbiamo guardato un film horror ma volevo guardare un film romantico.

Lo hai rotto e lo ripari!

Per quanto non siano sbagliate grammaticalmente, queste frasi non sono completamente naturali per un madrelingua. Sarebbe meglio dire:

Io mangio pizza, tu mangi pasta.

Io sono andato in bagno, lei è andata a letto.

Abbiamo guardato un film horror ma io volevo guardare un film romantico.

Tu lo hai rotto e tu lo ripari!

Proprio per sottolineare chi fa una cosa e chi invece fa una cosa completamente diversa.

Speriamo che questo articolo vi sia stato utile! Per saperne di più sui pronomi in italiano date un’occhiata a questi video sui pronomi diretti e indiretti e sui pronomi personali! Se siete curiosi di imparare qualcosa di nuovo non perdetevi questo articolo sui limiti della lingua italiana!

E non dimenticare di leggere il nostro fantastico libro Parolacce… e come evitarle!

Un pensiero su “5 ERRORI più comuni con i PRONOMI in Italiano”

  1. In English (my first language) even native speakers get mixed up with “I, me, myself” and use “myself” when not sure!

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