Per parlare bene una lingua straniera in maniera fluente non è sufficiente imparare le regole grammaticali! È necessario anche conoscere una serie di espressioni e modi di dire tipici. Oggi, perciò, ho deciso di parlarvi di tutte quelle espressioni italiane più comuni… con il CIBO!
Espressioni idiomatiche relazione col CIBO
Ci sono veramente tante espressioni del genere in italiano perché, si sa, gli italiani hanno un debole per il buon cibo e la buona cucina. Iniziamo a vedere le più interessanti (e utili!):
Le più comuni espressioni italiane che riprendono il cibo
- CADERE (o CASCARE) A FAGIOLO: capitare al momento giusto, nel momento più opportuno.
L’origine di questa espressione fa riferimento all’antichità, quando i fagioli erano considerati un alimento povero, facile da conservare e quindi molto presenti sulle tavole dei contadini. Per questo, se qualche viandante o pellegrino arrivava inaspettatamente, si diceva che capitava a fagiolo, quando cioè il pranzo era in tavola. E il pranzo era… indovinate un po’… fagioli!
Hanno offerto a Luca un lavoro a tempo indeterminato: questa opportunità casca a fagiolo visto che non voleva più fare l’università.
- TUTTO FA BRODO: tutto può servire, può essere utile.
Questa espressione fa chiaramente riferimento alla preparazione del brodo, questo piatto tanto comune sulle tavole degli italiani in inverno. Per preparare il brodo, servono diversi ingredienti, ma, molto spesso, si possono utilizzare anche degli scarti, come ad esempio la buccia delle verdure o del formaggio. Proprio per questo motivo, quindi, anche ciò che apparentemente può sembrare inutile, si rileva essere importante.
Devo pagare il libro ma non mi bastano i soldi… Tu puoi prestarmi qualcosa? Anche degli spiccioli, tanto tutto fa brodo!
- ESSERE ALLA FRUTTA: in riferimento a persone, vuol dire “essere senza forze, senza energia” ovvero essere stanchi mentalmente o fisicamente, essere esausti.
Si può anche utilizzare in riferimento a eventi, situazioni, con il senso di “arrivare alla fine, essere all’esaurimento, per cui non c’è più niente da fare”. La frase, quindi, ha una sfumatura negativa.
L’origine dell’espressione fa ovviamente riferimento al tipico pasto italiano, tanto lungo e che si conclude proprio con la frutta, l’ultima portata.
Dopo aver lavorato per 12 ore di fila, ero proprio alla frutta, così mi sono presa un giorno di ferie.
A Roma il problema dei rifiuti è diventato insostenibile. Siamo proprio alla frutta.
- ESSERE UN PEZZO DI PANE: essere una persona buona, altruista e generosa.
In questo caso l’espressione fa riferimento alla bontà interiore di una persona che viene paragonata a quella del pane, alimento semplice ma molto gustoso, presente su ogni tavola. In fondo, a tutti piace un pezzo di pane, no?
Marco ieri ha soccorso una donna per strada e poi l’ha anche accompagnata in ospedale. È proprio un pezzo di pane.
- SE NON È ZUPPA È PAN BAGNATO: Oggi, questa espressione viene utilizzata per dire che, anche se una cosa o una situazione viene presentata in due modi diversi, resta in sostanza la stessa.
Il significato di questa espressione è piuttosto chiaro se ci pensate… Infatti, soprattutto nel passato, quando la gente non era molto ricca, preparava la zuppa proprio… con il pane inzuppato nell’acqua (bagnato appunto). Mi viene in mente, per esempio, la pappa al pomodoro, tipica di Firenze. Proprio la parola “zuppa”, infatti, viene da “suppa”, che significava “fetta di pane inzuppata”.
Se faccio il progetto in poco tempo ma con qualche imprecisione, il mio capo si arrabbia. Se lo faccio perfetto, ma ci metto molto tempo, il mio capo si arrabbia. Se non è zuppa, è pan bagnato.
Questa espressione si usa anche in un contesto ben preciso. Immaginiamo di fare una domanda a qualcuno con due risposte possibili, di cui solo una è giusta. Se quella persona sceglie l’opzione sbagliata e poi, quando capisce che è sbagliata, si corregge e sceglie l’altra, le possiamo dire “Beh ovvio, se non è zuppa, è pan bagnato”, come per dire “C’erano solo due opzioni: è ovvio che se una è sbagliata, l’altra sarà giusta!”.
- RENDERE PAN PER FOCACCIA: restituire, in cambio di un’offesa, una più grave.
L’etimologia di questa frase è legata alla storia del pane: l’espressione aveva in origine un significato positivo, poiché faceva riferimento alle usanze di buon vicinato. Cioè, quando qualcuno cuoceva delle focacce nella propria casa, spesso ne regalava qualcuna al suo vicino, il quale poteva ricambiare con del pane. Al giorno d’oggi, però, ha assunto una connotazione negativa.
Invece di presentarsi all’appuntamento per chiarire dopo la mia sfuriata, Paola è rimasta a casa. Mi ha reso pan per focaccia.
- (ANDARE) LISCIO COME L’OLIO: se una situazione va liscia come l’olio, vuol dire che si svolge senza complicazioni o difficoltà.
Probabilmente l’origine della frase deriva dal fatto che l’olio è sempre liscio, fluido e ha delle proprietà lubrificanti, che riducono l’attrito tra le superfici.
Durante la riunione di oggi, tutto è andato liscio come l’olio e nessuno ha sospettato che non mi ero preparata per la presentazione.
- AVERE IL PROSCIUTTO (o LE BANANE) SUGLI OCCHI: questa espressione si usa spesso con tono di rimprovero, per far notare al proprio interlocutore la sua sbadataggine, oppure per far notare all’altra persona che sta volutamente negando una cosa evidente, talmente evidente che è impossibile non notarla.
Cioè tu ora vorresti innaffiare il giardino? Ma non vedi che sta piovendo? Hai le banane sugli occhi?
Sembra che Sergio abbia il prosciutto sugli occhi: è palese che sua moglie lo tradisce. Lo sanno anche i muri!
- (FINIRE) A TARALLUCCI E VINO: indica che una questione, un contrasto che sembrava dovesse portare a gravi conseguenze, alla fine si risolve in modo informale e amichevole.
Il significato trae origine dall’antica tradizione contadina. In genere, quando arrivavano ospiti, sia attesi che inaspettati, il padrone di casa organizzava quello che oggi definiremmo un aperitivo a base di prodotti semplici come i taralli ed un buon bicchiere di vino: informale, efficace, amichevole.
Ma hai saputo? L’altra sera Luca e Maria avevano iniziato a litigare ma per fortuna è finita a tarallucci e vino! Altrimenti, avrebbero potuto ferirsi a vicenda!
- SALVARE CAPRA E CAVOLI: significa riuscire a preservare, a salvare appunto, con un’astuta decisione, due obiettivi (o bisogni, interessi) che sembravano apparentemente inconciliabili, in una situazione che richiedeva il sacrificio di uno o dell’altro.
Il modo di dire nasce da un famoso gioco di logica: un contadino deve trasportare sull’altra riva di un fiume una capra, un lupo e un cesto di cavoli. Ha a disposizione una barchetta che può contenere, oltre a lui, solo una di queste cose per volta. Non potendo trasportare con la barchetta più di una cosa per volta, riesce comunque a portare tutto sull’altra sponda, evitando che il lupo mangi la capra e che la capra mangi i cavoli. Come fa? La soluzione è alla fine del video!
Aveva promesso a sua moglie di portarla al cinema, ma aveva dimenticato che avrebbe dovuto fare da babysitter ai figli di sua sorella. Poi per fortuna ha salvato capra e cavoli e ha portato anche i bambini al cinema!
- ESSERE UNA TESTA DI RAPA: detto di una persona un po’ ottusa, stupida, sciocca, che non capisce.
Di certo non è un complimento e si dice proprio perché la rapa è un alimento povero, dallo scarso valore nutritivo.
Nonostante abbia seguito tutti i corsi di recupero, Alberto non ha superato l’esame. È proprio una testa di rapa!
- FARE UNA FRITTATA / LA FRITTATA È FATTA: “fare una frittata” significa combinare un casino.
Esiste anche la versione successiva, ossia “La frittata è fatta!”, esclamazione che si usa per dire all’interlocutore che ormai il guaio è combinato, un po’ come un invito a non pensarci più perché non c’è più niente da fare per riparare.
Ormai la frittata è fatta! Hai già inviato i documenti sbagliati al cliente e lui ci ha licenziati. Ora non possiamo fare più niente affinché ci riassuma!
- ESSERE UN SALAME: anche questa espressione è un insulto, nonostante il salame sia in realtà molto buono! Si dice di qualcuno che è o goffo e impacciato nei movimenti oppure di qualcuno che è stupido.
Questo significato viene dall’origine della parola “salame”, ovvero “salamen”, che indicava il sale. Prima di mettere la carne sotto sale, infatti, vi si metteva il pesce, come il baccalà. E infatti, anche dire a qualcuno che è un baccalà ha lo stesso identico significato.
Hai davvero donato i tuoi soldi a quel truffatore? Sei proprio un salame! Si capiva che stava mentendo!
Soluzione indovinello capra e cavoli:
- Traghettare la capra da A a B (nel frattempo sulla sponda A restano il lupo e i cavoli)
- Tornare indietro
- Traghettare il lupo da A a B
- Riportare indietro la capra da B ad A (per evitare che venga mangiata dal lupo, che ora si trova sulla riva B)
- Traghettare i cavoli da A a B (per evitare che vengano mangiati dalla capra, che è tornata sulla sponda A)
- Tornare indietro
- Traghettare la capra da A a B (mentre sulla sponda B restano il lupo e i cavoli)
Se questa lezione ti è piaciuta, siamo sicuri che adorerai la lezione sul vocabolario e le espressioni del corpo umano in italiano!
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