La lingua italiana ha tantissime parole e sinonimi per esprimere molti concetti diversi, persino le emozioni. Se ci pensate, ha senso che ci siano tanti sinonimi per esprimere la gioia, perché è l’emozione più comune… ma cosa mi dite della tristezza? Insomma, come si esprime a parole quel sentimento così semplice che solitamente esterniamo con un semplice “SONO TRISTE“? Eh, lo so, così su due piedi è difficile pensarci… infatti in questo articolo ho messo insieme una lista di ben 11 espressioni per esprimere questo sentimento!
11 MODI PER DIRE “SONO TRISTE”
Questa emozione, come tutte le altre, può essere vissuta con diversi gradi di intensità e in italiano ci sono valide espressioni alternative a “sono triste” da poter utilizzare per evitare di essere ripetitivi, anche quando non ci sentiamo proprio al meglio! Pronti a scoprirle insieme?
1 – SONO A PEZZI
Se siamo (o ci sentiamo) a pezzi, significa che avvertiamo dentro di noi di non avere energie, ci sentiamo stanchi e distrutti per quello che ci è successo.
Ad esempio:
A lavoro oggi non poteva andare peggio di così: ho sbagliato la presentazione, il mio capo ci ha tolto il progetto e i miei colleghi se la sono presa con me. Sono a pezzi…
2 – HO IL MORALE A TERRA
Il “morale” in italiano indica il nostro stato d’animo, la nostra condizione emotiva. Quando questo è alto, ci sentiamo felici – non a caso, diciamo “risollevare il morale a qualcuno”, per indicare che lo aiutiamo a ritrovare la serenità.
Al contrario, quando il morale è basso, ci sentiamo tristi. Se poi è “a terra”, vuol dire che siamo davvero tanto tanto tristi!
Ad esempio:
Ieri ho scoperto di non poter più partire per New York e in più ho anche litigato con la mia migliore amica. Ho il morale a terra.
3 – SONO DI MALUMORE
Questa espressione indica uno stato d’animo più o meno momentaneo (di solito dura l’arco di una giornata) causato da tristezza, malinconia, scontentezza. Spesso non ne conosciamo nemmeno il motivo, semplicemente avvertiamo queste emozioni.
Ad esempio:
Oggi sono di malumore: sarà la pioggia, sarà il freddo, sarà il fatto che non posso vedere i miei amici… Ma oggi va così. Non parlatemi.
4 – SONO GIÙ DI MORALE / DI TONO / DI CORDA
Queste tre espressioni sono simili ad “avere il morale a terra”. Analizziamole più da vicino…
“Essere giù di morale” si ricollega all’espressione precedente, e al concetto di morale – niente di particolare, no?
Le cose si complicano un pochino di più con l’espressione “essere giù di tono” dove quest’ultimo termine può essere interpretato come una perdita di “tonalità” (colore) da parte del nostro umore, che quindi è diventato grigio, opaco, a causa della tristezza… oppure possiamo interpretarlo ricollegandoci al termine musicale e quindi a un abbassamento di tono nel senso quasi di “volume“, intensità. E fin qui, mi sembra tutto chiaro, no?
L’espressione meno immediata potrebbe essere la terza – “essere giù di corda“-, che proviene dal mondo degli orologi, infatti la corda è quella che serviva a caricare gli orologi un tempo: se la corda dell’orologio si trovava in basso, l’orologio era scarico, e per ricaricarlo la corda doveva essere tirata su! Quindi essere giù di corda vorrebbe dire sentirsi scarichi, spenti.
Ad esempio:
Ultimamente vedo Roberto sempre giù di corda: sarà che ha dei problemi con sua moglie…
5 – SONO AFFRANTO / AFFLITTO / DESOLATO
Affranto, afflitto e desolato sono aggettivi si riferiscono a una persona sfinita, abbattuta dal dolore o dalla tristezza per qualcosa o qualcuno e che non riesce quasi a reagire.
Ad esempio…
Ero così affranta dopo la notizia della sua morte che non sono più riuscita a parlare al telefono.
oppure…
Incredibile come Marta ci abbia preso in giro per tutto questo tempo. Sono proprio desolata. Ancora stento a crederci.
6 -SONO AVVILITO / AMAREGGIATO
Questi aggettivi indicano l’essere profondamente sconfortati, scoraggiati. Generalmente, li usiamo quando abbiamo vissuto diverse cose negative di fila oppure quando siamo delusi da qualcosa o qualcuno.
Ad esempio:
Ieri Luigi era davvero avvilito. Ha inviato il suo curriculum a tante aziende, ma nessuna lo ha richiamato.
7 – SONO MALINCONICO
La malinconia è uno stato d’animo molto simile alla tristezza: in particolare, però, fa riferimento al passato. Mi spiego meglio: diciamo che siamo malinconici quando siamo tristi perché ci manca qualcosa che un tempo c’è stato, che ci faceva sentire bene, ma che non possiamo più recuperare. Di conseguenza, si esprime anche un’insofferenza verso il presente, una scontentezza rispetto a ciò che si sta vivendo nel momento.
Ad esempio:
Oggi sono andata a riprendere tutte le foto di quando ero piccola… Quanti ricordi belli! Quante persone, quante risate… Era una vita più semplice ma anche più ricca. Adesso sono un po’ malinconica…
8 – SONO DEMORALIZZATO
Quando usare l’aggettivo “demoralizzato”, invece? Ebbene, lo usiamo soprattutto quando siamo tristi perché abbiamo perso la fiducia in noi stessi, nelle nostre capacità o in qualcun altro o qualcos’altro, perché c’è stato un fallimento, un tradimento o una terribile notizia. L’idea che vogliamo trasmettere è che non abbiamo più le forze per continuare a lottare.
Ad esempio:
Dopo anni dentro e fuori dagli ospedali, i risultati delle analisi di Silvia ancora non sono buoni. Deve essere piuttosto demoralizzata. Più tardi la chiamo.
9 – A MALINCUORE
Attenzione a questa espressione, perché non si usa solo per descrivere la nostra condizione emotiva di tristezza, ma dice che la nostra condizione di tristezza è provocata da un’altra azione (espressa da un verbo, che è sempre presente insieme a “a malincuore”). Insomma, non potete usare “a malincuore” per rispondere alla domanda “Come stai?”, ma la si usa quando vogliamo dire che facciamo quella determinata cosa (espressa dal verbo) nonostante ci renda tristi.
Ad esempio:
Molti giovani italiani non trovano lavoro qui e quindi devono trasferirsi, a malincuore, all’estero.
10 – MI PIANGE IL CUORE
Anche questa espressione non si può usare semplicemente per rispondere a “Come va?”, ma si usa per indicare uno stato d’animo di profondo dispiacere nei confronti di qualcosa che dobbiamo fare o che vediamo succedere.
Ad esempio:
È vero: tua moglie ti ha lasciato, ma devi riprendenti! Mi piange il cuore a vederti così, però la vita va avanti.
11 – SONO DISPIACIUTO / MI DISPIACE
Molto simile alle due espressioni precedenti, anche questa mette in evidenza che una persona è addolorata e triste per un determinato motivo, cioè qualcosa che ha fatto o che è successo.
Ad esempio:
Ha subito, ingiustamente, un grave torto e sono dispiaciuta per lui.
…o ancora…
Mi dispiace doverti licenziare, ma hai tradito la mia fiducia.
Bene, per questa lezione è tutto. Fatemi sapere se questo articolo vi è piaciuto e se vi è stato utile. Conoscevate già tutte queste espressioni? Forse potrebbe interessarvi anche l’articolo sulle alternative a “SONO FELICE”.
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Cari Graziana e Rocco,
Grazie come sempre per le vostre lezioni splendide.
Ho due domande:
Si può dire “ mi spiace,” per significare “sono triste”?
Quale frasi sono le più accettabili e piuttosto le più appropriate per esprimere tristezza per la perdita (la morte) di un membro della famiglia ?
Grazie tante in anticipo
Vincent