La STORIA e la SPIEGAZIONE dell’inno nazionale italiano: L’INNO DI MAMELI

Domenica 11 luglio 2021 l’Italia è diventata campione d’Europa, vincendo la Coppa degli Europei di calcio. Così, ho pensato che, chi ha guardato le partite (ma anche chi non le ha guardate) deve aver sentito moltissime volte l’inno nazionale italiano. Perciò, sulla scia di questa piacevole vittoria per il Bel Paese, ho deciso di raccontarvi qualcosa in più riguardo al nostro inno nazionale e il suo autore, e di spiegarvi il suo significato. Continuate a leggere per scoprirne di più!

L’inno italiano: l’Inno di Mameli

L’inno italiano si chiama Inno di Mameli e, sin dalle prime note, svolge perfettamente il suo ruolo e ci fa sentire tutti un po’ più patriottici. In generale gli italiani prendono molto seriamente questo momento, tutti lo cantano e tutti ne conoscono le parole. Vi spiego anche come lo cantiamo noi italiani!

COME CANTARE L’INNO DI MAMELI:

1. Alzarsi non appena si sentono le prime note
2. Mettere la mano destra sul cuore
3. Fare un’espressione seria e quasi un po’ arrabbiata
4. Cantare a squarciagola

Storia dell’Inno d’Italia

Chi era Goffredo Mameli?

Goffredo Mameli è vissuto nell’800 ed è stato un poeta interessato alla politica. Goffredo ha dedicato tutta la sua vita alla causa italiana e al sogno dell’Italia unita ed è proprio per quello che compone, nel 1847, “Il Canto degli Italiani”, che passerà alla storia come “Inno di Mameli”. Tra le altre cose, ha collaborato con Garibaldi, giungendo a Roma nel 1849 per la proclamazione della Repubblica di Mazzini. Purtroppo, è morto nel 1849, quindi prima di vedere l’Italia effettivamente unita. Testiamo la vostra attenzione e vediamo se vi ricordate un po’ di storia italiana…

Quando è stata unificata l’Italia?

A) 1946
B) 1871
C) 1861

Scrivetecelo nei commenti! Altrimenti, se volete ripassare, date un’occhiata all’articolo dedicato all’Unità d’Italia!

Come nasce l’Inno di Mameli?

Goffredo Mameli lo scrive mentre l’Italia è sotto il dominio austriaco, e diventa presto un canto di coraggio e di invito alla rivolta per la liberazione dell’Italia. Il suo debutto è avvenuto nel 1847 a Genova, durante la commemorazione della rivolta dei genovesi contro gli austriaci. Come si può chiaramente immaginare, l’Inno di Mameli ha visto la sua popolarità crescere durante il Risorgimento. Infatti, è stato cantato anche durante le Cinque Giornate di Milano, i cinque giorni di rivoluzione armata nel 1848, che hanno portato alla temporanea liberazione di Milano dal dominio austriaco. Ma dopo l’Unità d’Italia nel 1861, l’Italia diventa una monarchia sotto la famiglia Savoia, e l’inno italiano è la Marcia Reale dei Savoia. Eppure, il popolo sentiva l’Inno di Mameli molto più rappresentativo di sé e dei propri ideali, rispetto alla Marcia Reale.
In ogni caso, è divenuto ufficialmente Inno d’Italia solo nel 1946, anno della proclamazione della Repubblica.

Cosa significa l’Inno di Mameli?

L’Inno di Mameli è nato in un clima di fervore e di rivolta, durante la guerra contro l’Austria. Ma le sue strofe contengono molti riferimenti al passato dell’Italia. Andiamo ad analizzarle:

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.

L’Inno inizia sottolineando il legame fraterno che unisce tutti gli italiani, i quali si sentono come fratelli.

C’è poi un invito a svegliarsi (destarsi, infatti, è un sinonimo formale per “svegliarsi”): questo riferimento è legato all’Italia pronta a lottare contro la dominazione austriaca e ribellarsi.

A sostegno del fatto che gli italiani sono pronti a combattere, c’è un riferimento a un fatto storico molto importante: la vittoria dei Romani contro i Cartaginesi nel 202 a.C. A guidare i Romani alla vittoria è stato infatti Publio Cornelio Scipione (Scipio, nella strofa, detto l’Africano).

L’Italia, quindi, ricorda quel grande evento e si mette metaforicamente in testa il suo elmo, richiamando alla forza ed il coraggio degli antichi Romani e delle loro gesta eroiche.

Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.

“Vittoria” in questa strofa si riferisce alla dea Romana Vittoria.
In questa seconda strofa, Mameli fa riferimento ad un’usanza del popolo romano: le donne libere tenevano i capelli lunghi, mentre le donne rese schiave dovevano tagliarseli per poter essere distinte dalle altre, quasi come a privarsi della loro femminilità.
Affermando che la dea Vittoria porgerà la chioma a Roma, Mameli sottolinea che la Vittoria sarà la schiava di Roma, nel senso che era sicuro che Roma (e l’Italia intera) avrebbe vinto, in caso di ribellione contro gli austriaci. Perché è il destino che così vuole, Dio lo ha pianificato.

Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

La coorte era un’unità da combattimento dell’esercito romano, composta da 600 uomini.

“Stringiamci a coorte” vuole dunque essere un invito a tutti gli italiani a presentarsi senza esitazione alle armi, e non solo! Anche a rimanere uniti e compatti, a essere disposti a morire, per la liberazione dall’oppressore straniero.

Perché? Beh, perché “l’Italia ha chiamato”! Cioè, l’Italia lo vuole, vuole che tutti gli italiani combattano per lei, per la sua integrità, la sua storia, la sua cultura, che nessuno straniero deve “sporcare”.

L’Inno di Mameli prosegue ancora, ma sono queste tre strofe che vengono cantate sempre in tutte le competizioni sportive e negli eventi ufficiali. In ogni caso, se volete scoprire come prosegue, abbiamo realizzato anche un articolo sulla seconda parte dell’inno di Mameli.

Vi consiglio un esercizio molto utile per esercitarvi nella pronuncia e per imparare l’inno al meglio, per cantarlo insieme ai calciatori della Nazionale Italiana alla prossima partita: ascoltate una frase, stoppate la musica (oppure il nostro video) e ripetete la frase scandendo bene le parole.  Capita molto spesso che, al momento dell’inno, le telecamere inquadrino qualcuno che non sa veramente tutte le parole e fa una pessima figura!

E il vostro Inno Nazionale com’è? Cosa racconta? Com’è nato? Se lo sapete, scrivetecelo nei commenti, sarà bello confrontare le storie degli Inni di diverse parti del mondo!

3 pensieri su “La STORIA e la SPIEGAZIONE dell’inno nazionale italiano: L’INNO DI MAMELI”

  1. Ciao dalla Colombia. Aspetto la spiegazione della seconda parte. Mi piace molto il contenuto della vostra pagina. Saluti voi e alla bella Italia.

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