Come e quando usare MIGLIORE e MEGLIO in italiano? Spiegazione + Esempi

In questo articolo ci concentreremo sulle parole “migliore” e “meglio”, che sono molto comuni nell’uso della lingua italiana. Vi sarete sicuramente chiesti anche voi almeno una volta che differenza ci sia tra questi due termini e in quali contesti si usi l’una piuttosto che l’altra. Noi di LearnAmo siamo qui a darvi una mano e a far sparire ogni vostro dubbio.

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Differenza tra MIGLIORE e MEGLIO

MIGLIORE

Partiamo dalle basi:

Migliore” è un aggettivo qualificativo, che pertanto si usa di solito per accompagnare un nome e per descriverne una qualità. Si tratta della forma comparativa di maggioranza dell’aggettivo buono.

Il paradigma è irregolare:

buono (grado positivo) – migliore (grado comparativo) – ottimo (grado superlativo)

La forma “migliore” è invariabile per il maschile e per il femminile; il plurale, invece, è “migliori”, anche in questo caso per entrambi i generi. Vediamo alcuni esempi:

Questa giacca è migliore di quella perché è di cotone.

La pizza napoletana, secondo me, è migliore di quella romana.

Aggiungendo poi l’articolo “il” davanti a “migliore”, questo diventerà un superlativo relativo (come l’inglese “the best”, per intenderci). Vediamo altri esempi:

In quel ristorante fanno la pizza migliore della città.

Casa propria è il posto migliore del mondo.

Il cane è il miglior amico dell’uomo.

In questa trasmissione vengono premiati i migliori pasticceri d’Italia.

In alcuni casi, poi, l’aggettivo “migliore” può essere sostantivato, e venire quindi usato come nome, come sostantivo. L’esempio più comune è:

Grazie, sei il migliore!

 

MEGLIO

Meglio” invece, è un avverbio, e pertanto affianca sempre un verbo. Si tratta del grado comparativo dell’avverbio bene.

Il paradigma, anche in questo caso irregolare, è:

bene (grado positivo) – meglio (grado comparativo) – ottimamente / benissimo (grado superlativo)

Essendo un avverbio, “meglio” si usa come tale. In pratica significa letteralmente “in modo migliore”. Quindi, ad esempio:

Se non avete capito, provate a rileggere meglio.

Maria sa parlare portoghese molto meglio di me.

E voi direte: Tutto qui? È così semplice?

Beh, non esattamente.

POSSONO ESSERE INTERCAMBIABILI?

Nell’italiano parlato, l’avverbio “meglio” tende ad essere usato al posto di “migliore”, e quindi con la funzione di un aggettivo, nonostante sia in realtà un avverbio.

Quindi troverete che, in effetti, la parola “meglio” è decisamente più ricorrente nel parlato colloquiale rispetto alla parola “migliore”. Vediamo alcuni casi in cui si usa l’avverbio “meglio” al posto dell’aggettivo “migliore”.

Come calciatore, Giacomo è meglio di suo fratello.

Ho notato che il tuo tedesco è molto meglio rispetto a qualche mese fa.

Il prosecco è buono, ma secondo me il rosé è meglio.

Ho assaggiato le lasagne sia al pesto sia ai funghi, ma devo dire che sono meglio quelle ai funghi.

Vi posso rassicurare dicendo che si può tranquillamente utilizzare “meglio” in questi contesti perché sono andata a spulciare sul sito dell’accademia della Crusca e sì, in questo uso, si può tranquillamente utilizzare “meglio”, specie se in contesti colloquiali. Non fatelo, però, se volete utilizzare migliore nel senso di superlativo relativo!

 

PEGGIORE e PEGGIO

È importante notare che tutto ciò che abbiamo detto finora si applica anche all’aggettivo “peggiore” e all’avverbio “peggio”, ovvero i contrari di “migliore” e “meglio”. Anche in quel caso, infatti, l’avverbio “peggio” può essere usato come un aggettivo.

 

Vediamo adesso un dialogo nel quale “meglio”, “migliore”, “peggio” e “peggiore” appaiono più volte.

A – Hai visto il film che hanno mandato ieri sera sul 5?

B – No, me lo sono perso.

A – Meglio così, non ti sei perso niente. Per carità, non voglio dire che fosse brutto, però ho decisamente visto film migliori.

B – Maria l’ha visto e le è piaciuto moltissimo! Ha detto che è stato uno dei film migliori che abbia mai visto!

A – Beh, non esageriamo… secondo me non è così bello… ma ora che ci penso ho visto di peggio.

B – Sì, dai, sicuramente non sarà il peggior film del mondo. Forse farei meglio a guardarlo.

A – Ah, peggio per te! Non sai quanto ti annoierai!

B – Sopravviverò.

A – Io stasera guardo un film sul 2, non ho ancora letto la trama ma sono sicura che sarà meglio di quello di ieri.

B – Sicuramente esiste un film peggio di quello, dai!

A – Scusami ma si è fatto tardi, è meglio che vada. A presto! Ciao!

 

Siete riusciti a scovare gli unici casi in cui “meglio” e “peggio” sono usati come aggettivi?

Vi do un indizio: per capirlo, potete sempre cercare il secondo termine di paragone: se questo è presente, allora abbiamo a che fare o con un aggettivo, oppure con l’avverbio usato in funzione di aggettivo. Se invece non è presente il secondo termine di paragone, allora “meglio” e “peggio” si utilizzano come avverbi.

Il secondo termine di paragone, tuttavia, non è sempre necessariamente espresso: a volte può essere sottinteso. Ad esempio, se dico “Ho mangiato spaghetti che erano meglio”, il secondo termine di paragone sottinteso è “di questi”, quindi comunque “meglio” è usato con funzione di aggettivo.

 

E questo è tutto! Come avrete notato, questo argomento è di livello abbastanza avanzato, ma io credo fermamente che per poter parlare italiano in maniera naturale e con sicurezza si debbano sapere anche queste piccole cose, che sì, sono piccole, ma a volte possono davvero fare la differenza. Non ci credi? Allora guarda anche la lezione sulle maiuscole e minuscole in italiano!

 

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

 

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