OMISSIONE dell’ARTICOLO in italiano: Quando NON si usa con Nomi Propri e Complementi

In questa lezione parleremo di un argomento super interessante per chiunque impari l’italiano come lingua straniera: quante volte vi sarà capitato di chiedervi se usare l’articolo o meno? Ecco, in questa lezione voglio elencarvi alcune situazioni molto comuni in cui l’articolo (determinativo o indeterminativo che sia) NON si deve usare. In particolare, ci occuperemo dei nomi, di tutti quei casi in cui i nomi non hanno bisogno dell’articolo. In italiano, però, ci sono anche moltissime locuzioni verbali e avverbiali e altrettante espressioni più o meno fisse in cui l’articolo NON si usa, ma di queste parleremo in una lezione a parte.

Quando usare gli articoli in italiano

 

Nomi propri, di persona e di città

Innanzitutto, l’articolo non si usa davanti ai nomi propri, sia di persona che di città.

Esempio:

–  Marta vive a Parigi. Lorenzo, invece, a Città del Messico.

Nomi di continenti, Paesi e regioni

Con i nomi di continenti, Paesi e regioni, generalmente, si usa l’articolo:

– La Francia è una bella nazione.

– La Sardegna è un’isola meravigliosa.

– L’Asia è il continente più grande del mondo.

Tuttavia, l’articolo non si usa con i nomi di continenti, Paesi e regioni quando questi sono preceduti dalla preposizione in.

– Francesca si è trasferita in Germania, in Baviera.

Con i nomi dei Paesi introdotti dalla preposizione in ci sono, però, alcune eccezioni. Ovviamente, parliamo della lingua italiana… Potevano mancare le eccezioni?

Si dice nel Regno Unito, nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti, nell’Unione Sovietica, ecc., perché in questi casi si ha un nome (ovvero Regno, Paesi, Stati, Unione) accompagnato da un aggettivo (Unito, Bassi, Uniti, Sovietica).

La regola generale è: i nomi dei Paesi sono introdotti dall’articolo quando sono accompagnati da un aggettivo.

– Stefano ha viaggiato tantissimo: è stato in Irlanda, nel Regno Unito, in Svizzera, nei Paesi Bassi, in America, in Australia e ora vive nella Repubblica del Congo.

Questo vale anche per i nomi di città, regioni e continenti. Ad esempio, si dice: “nella bella Italia”, “nella meravigliosa Roma”, “nella fredda Lombardia”, “nella torrida Africa” e così via.

ATTENZIONE!

Si dice nella Repubblica del Congo (ma, ad esempio, in Congo) perché il nome del Paese contiene il sostantivo “Repubblica”, che di norma è accompagnato dall’articolo. Un’eccezione a questa regola è: “in Repubblica Ceca” (N.B.: si può anche dire nella Repubblica Ceca, ma è meno comune).

Nomi di città

Per quanto riguarda i nomi di città bisogna fare particolare attenzione, perché quando sono accompagnati dall’articolo indicano di norma la squadra di calcio di quella particolare città.

Ad esempio:

– Ieri sera la Roma ha vinto lo scudetto e abbiamo festeggiato tutta la notte.
– Hai visto la partita del Napoli? Che spettacolo!

Nomi propri di persona

Per quanto riguarda invece i nomi propri di persona è importante sapere che in alcune zone del Nord Italia è molto comune utilizzare l’articolo davanti al nome proprio, specialmente quelli femminili (ma non solo):

Hai presente la Giulia? Ecco, ieri sera è uscita col Ludo e hanno incontrato la Fede, la ex del Ludo. Non ti dico il dramma. Pensa se avessero incontrato il Marco, l’ex di lei!

Ludovica > la Ludo; Federica > la Fede; Francesca > la Fra; Ginevra > la Gine; Giulia > la Giuli; Serena > la Sere; e così via.
Ludovico > (il) Ludo; Gabriele > (il) Gabri; Federico > (il) Fede

Ad ogni modo, si tratta di un uso grammaticalmente scorretto, perciò è importante sapere che esiste, che potreste sentirlo, ma è meglio non imitarlo.

Nomi di parentela

La terza situazione in cui non si usa l’articolo è con i nomi di parentela al singolare quando accompagnati da un aggettivo possessivo.

Ad esempio:

– Quando vedo mia zia le chiedo se ha ancora il regalo per tua mamma: mio zio dice sempre che è talmente sbadata che non sa neanche dove ha la testa!

Nostro padre ha iniziato a lavorare in azienda da suo cugino quando aveva 15 anni.

Anche in questo caso ovviamente ci sono eccezioni: non è raro sentire le espressioni “la mia mamma” e “il mio papà”, ma si tratta di usi marcati, enfatici perché sono nomignoli affettuosi, spesso con l’intenzione esplicita di sembrare “infantili”, di solito per gioco. Ad esempio, una mamma potrebbe dire al suo bimbo di 3 anni: “vieni qui a dare un bacio alla tua mamma!”

Inoltre, bisogna ricordare che l’aggettivo possessivo “loro” fa eccezione, quindi prende l’articolo (il loro zio, la loro madre, il loro fratello…)

Al plurale, invece, la regola decade e quindi si usa sempre l’articolo (i miei genitori, i loro nipoti, le vostre sorelle…)

 

Complementi di tempo

Il quarto caso in cui non si usa l’articolo è nei complementi di tempo con i nomi dei mesi e dei giorni della settimana.

Ad esempio:

Ad aprile andrò in vacanza in Giappone per vedere i ciliegi fioriti.
Luglio è il mese peggiore per prenotare un volo: i prezzi sono altissimi!
Mercoledì ho un appuntamento dal dentista.
– Ho deciso che fino a domenica non mangerò più biscotti: ne ho fatto indigestione!

Se, però, vogliamo indicare un giorno o un mese in particolare (e quindi in seguito andiamo a specificarlo, per indicare “proprio quello lì”), allora si avrà bisogno dell’articolo:

Nel maggio del 1895 fu organizzata una rivolta armata.
> nel maggio di quell’anno.

Il gennaio 1956 fu il mese più freddo della storia.
> il gennaio di quell’anno.

Il lunedì di Pasqua di solito si festeggia con una grigliata.
> quello specifico lunedì.

Inoltre useremo l’articolo davanti ai nomi dei giorni della settimana quando vogliamo indicare “ogni…”, “tutti i…”, quindi qualcosa che accade tutte le settimane in quel giorno.

Il martedì ho un corso di Pilates, mentre il sabato vado a yoga.
> ogni martedì e ogni sabato.

 

Complemento di materia

Il quinto caso in cui l’articolo non si usa è con il complemento di materia, che indica cioè il materiale con cui è fatto qualcosa.

Quindi avremo un tavolo di legno, un quaderno di carta riciclata, degli stivali di gomma, un muro di mattoni, un bicchiere di vetro e così via.

 

Complementi di luogo 

Il sesto caso è con alcuni complementi di luogo, in particolare quando introdotti dalla preposizione in. Quindi diremo: in camera, in cucina, in salotto, in giardino, in centro, in campagna, in città, in periferia, in hotel. 

(Notate, infatti, che è molto più comune trovare l’articolo quando il complemento di luogo è introdotto da a > al parco, al ristorante, al supermercato…)

L’eccezione è ancora una volta quando si ha l’aggettivo, perciò diremo: nella mia cucina, nel luminoso salotto, nel giardino fiorito, nel centro storico, nella grande città e così via.

Ma siccome gli aggettivi possessivi non ci lasciano mai in pace, dovete sapere che, se questi seguono il nome invece che precederlo, non si dovrà usare l’articolo: quindi non diremo nella mia camera MA in camera mia, nella tua casa MA in casa tua.

 

Complemento di modo o maniera 

Il settimo ed ultimo caso che vedremo oggi è quello del complemento di modo o maniera introdotto dalle preposizioni con e senza quando ci si riferisce a concetti astratti.

Si dice infatti: senza senso, con passione, con forza, con pazienza, senza scrupoli, senza rancore e così via.

Quando la preposizione con accompagna oggetti concreti, l’articolo di norma va utilizzato: con le mani, con i piedi, con la testa, col coltello.

Con la preposizione senza, invece, l’articolo non si usa quasi mai, anche se si tratta di cose concrete: senza mani, senza testa, senza giacca, senza scarpe, senza guanti, senza patente e così via.

Ovviamente, però, se andate a specificare il nome aggiungendo delle informazioni dopo, l’articolo ricompare: senza la mano destra, senza la giacca di cotone, senza le scarpe da ginnastica….

Eccoci arrivati alla fine! Come vedete, ci sono alcune regole, ma ci sono anche moltissime eccezioni. Per questo motivo ho cercato di fare più esempi possibili e di darvi la possibilità di imparare le diverse espressioni in contesto, così che per voi sia più facile memorizzarle.

Se volete comprendere meglio la struttura della frase e i nomi di tutti gli elementi che la compongono (come i complementi che abbiamo citato in questa lezione), potete vedere il video dedicato all’analisi logica in italiano: fidatevi, ne vale la pena!

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

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