Passato prossimo + participio passato (verbi irregolari, modali, ausiliari)

Scopri come formare il passato prossimo e il participio passato in italiano! In questa video-lezione troverai tutte le desinenze, le regole, i verbi modali, gli ausiliari e… ovviamente anche i verbi irregolari!

Il Passato Prossimo Italiano

L’indicativo è il modo verbale più comune e frequente e indica un fatto, un’azione o un’idea che sono reali, certi e oggettivi.

Il passato prossimo è un tempo indicativo che esprime il passato e, a differenza dell’imperfetto indicativo, è un tempo composto. Scopriamo insieme come formarlo:

Presente indicativo dell’ausiliare (essere o avere) + Participio passato del verbo

Ancora dubbi sull’uso di “essere” o “avere” come ausiliari? Guarda la nostra lezione! 

Il Participio Passato

Il participio passato di un verbo è molto importante per formare i tempi composti (compreso il passato prossimo).

Il participio passato del verboessere è  stato

Il participio passato del verbo avere è  avuto

Il participio passato dei verbi in ARE si forma aggiungendo la desinenza ato. Esempio: mangiare → mangiato

Il participio passato dei verbi in -ERE si forma aggiungendo la desinenza -uto. Esempio: conoscere → conosciuto (qui prima della desinenza -uto mettiamo una “i” solo per una questione di suono) 

Il participio passato dei verbi in -IRE si forma aggiungendo la desinenza -ito. Esempio: finire → finito

Adesso, vediamo come si forma il passato prossimo degli ausiliari:

ESSEREAVERE
Io sono stato/a

 

Tu sei stato/a

Lui/lei è stato/a

Noi siamo stati/e

Voi siete stati/e

Loro sono stati/e

Io ho avuto

 

Tu hai avuto

Lui/lei ha avuto

Noi abbiamo avuto

Voi avete avuto

Loro hanno avuto

Esempi:

Stamattina siamo stati dal dentista.

Sono i giocattoli che i bambini hanno avuto a Natale.

N.B. Quando l’ausiliare è “essere”, il participio passato si accorda sempre in genere e numero con il soggetto → Laura è stata brava, invece Paolo e Luca sono stati cattivi.

Lo stesso accade anche agli altri verbi (in base ai loro rispettivi ausiliari):

MANGIAREPARTIRE
Io ho mangiato

 

Tu hai mangiato

Lui/lei ha mangiato

Noi abbiamo mangiato

Voi avete mangiato

Loro hanno mangiato

Io sono partito/a

 

Tu sei partito/a

Lui/lei è partito/a

Noi siamo partiti/e

Voi siete partiti/e

Loro sono partiti/e

Esempio:

Ieri abbiamo mangiato la lasagna, che buona! Poi nel pomeriggio siamo partiti per gli Stati Uniti.

Il participio passato, però, è molto irregolare! Ecco una lista dei verbi più frequenti che hanno un participio passato irregolare… 

accendere

 

aprire

bere

chiedere

chiudere

correre

cuocere

decidere

dire

discutere

dividere

fare

leggere

mettere

morire

nascere

offendere

perdere

piangere

prendere

ridere

rimanere

rispondere

rompere

scegliere

scendere

scrivere

soffrire

spegnere

stare

tradurre

vedere

venire

vincere

vivere

acceso

 

aperto

bevuto

chiesto

chiuso

corso

cotto

deciso

detto

discusso

diviso

fatto

letto

messo

morto

nato

offeso

perso

pianto

preso

riso

rimasto

risposto

rotto

scelto

sceso

scritto

sofferto

spento

stato

tradotto

visto

venuto

vinto

vissuto

Esempi:

Hai detto una cosa che mi ha ferita molto (in questo caso, anche se c’è l’ausiliare “avere”, facciamo l’accordo del participio passato al genere femminile poiché il verbo è preceduto da un pronome -> mi)

Ieri sera abbiamo bevuto un cocktail ai lamponi davvero eccezionale!

Ti ha chiesto gli orari del treno?

Leopardi ha scritto «A Silvia».

I VERBI MODALI

Il participio passato dei verbi modali è:

Dovere dovuto

Volere voluto

Potere potuto

Sapere saputo

Esempi:

Ha dovuto lasciare il lavoro per dei litigi.

Oggi devi fare quello che non hai voluto fare ieri.

Non ho potuto dirglielo perché era andato via.

Come hanno saputo del vostro divorzio?

Ora, scopri come e quando usare tutti i tempi passati italiani!

Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!

6 pensieri su “Passato prossimo + participio passato (verbi irregolari, modali, ausiliari)”

  1. Ciao a tutti, vorrei sapere in che casi si accorda in genere e numero il participio dopo l’ausiliare AVERE… come in questo caso : Rocco non mi ha avvisata (primo esempio dell’uso di pure)

    1. <> è scorretto perché non si volge al femminile il passato prossimo nella forma attiva menfre è necessario in quella passiva, es. <> Un esempio molto semplice della forma attiva impossibile da femmilizzare, vi piacerebbe sentire dire piuttosto che chiamata <>, credo che nessuno lo direbbe… Scusate se insegno solo Educazione Fisica… 😉

  2. Carissimi! Ho sentito la vostra spiegazione e sono rimasta meravigliata. Mi hanno aiutato motissimo perche ci sono sempre dei dubbi sopra i verbi. Gli allievi fanno tanta confuzione con i tempi verbali. Tu ( la ragazza che non ho visto il nome) sei stata chiara. Penso di usare qualche esercizi que avete nel sito. . Grazie mille. Abbraccio. Marlene

    1. Gentile signora Marlene Palaoro ,
      nella Sua e-mail ci sono almeno quattro errori. Primo : ha scritto “motissimo” senza la consonante ” l ” (elle come Livorno, doveva scrive “moltissimo”); secondo : ha scritto “perche” senza l’accento acuto sulla “é” finale : si scrive perché, sempre ; terzo : “qualche” si usa sempre con i nomi al singolare, o meglio “qualche” (aggettivo indefinito singolare) è sempre seguito da parole al singolare, e non cambia genere, vale a dire che è sia maschile che femminile: qualche ragazzo / qualche ragazza, dunque Lei non può scrivere “qualche esercizi” ma deve scrivere “qualche esercizio”, oppure “alcuni esercizi”. In fine, quarto e ultimo errore : ha scritto “que avete”; “que” non esiste nella lingua italiana, ma esiste nella lingua francese. In italiano esiste: “quel” con la ” l ” finale (che è un aggettivo dimostrativo di lontanaza maschile : quel libro, quel giornale), ma nel contesto si capisce che Lei voleva scrivere « che » (pronme relativo) : “che avete nel sito” e non “que avete nel sito”. Buon italiano a tutti!

    2. GRAMMATICA ITALIANA!!! cito ” la ragazza che non ho visto il nome”. Il pronome relativo che è un pronome con valore di soggetto o oggetto. Per i complementi indiretti si usa cui ( persone) il quale (cose) accompagnati da preposizione.
      La frase corretta è ” la ragazza DI CUI non ho visto il nome”.

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