La pronuncia è, senza dubbio, uno dei primi grandi problemi con cui ci confrontiamo quando cominciamo ad imparare una nuova lingua! In italiano, uno dei suoni più difficili da pronunciare per i non-madrelingua è sicuramente la “R” vibrata. In questa lezione scopriremo se tutti gli italiani lo pronunciano allo stesso modo, la ragione per la quale non tutti riescono a pronunciarla, e come migliorare la pronuncia di questa consonante, per chi non ci riesce.
Impara a pronunciare la “R” in italiano
Caratteristiche della “R”
Prima di tutto, è importante sottolineare che non tutti gli italiani pronunciano la “R” nella stessa maniera: non c’è sempre quel suono forte e “vibrato” che ci si aspetterebbe. Dipende soprattutto da fattori interni (come deficit o disturbi linguistici sviluppati da bambini quando si stava imparando a parlare, come la cosiddetta “r moscia”) oppure esterni, tra cui la regione ed il dialetto della stessa, che influenzano fortemente la pronuncia, ma attenzione: nessuna di queste pronunce “differenti” rende qualcuno “meno” italiano degli altri.
La “R” in italiano può avere tre diverse posizioni all’interno della parola:
- in mezzo a due vocali oppure tra una vocale e una consonante;
- doppia
- all’inizio
Andiamo a vedere come cambia la pronuncia in base a questi casi.
“R” in mezzo a vocali (intervocalica) o tra una vocale e una consonante: è una “R” più dolce, non con un suono troppo forte. Un esempio è la parola “marito”: nel pronunciare la “R” non andremo ad enfatizzarla; stessa cosa accade, per esempio, con la parola “torta” (qui la r sarà leggermente più forte, ma il suono è comunque non enfatico, né vibrato). Nessun italiano la pronuncerebbe “torrrrrrta”, per intenderci. Quindi non dovete preoccuparvi della pronuncia in questi due casi, non dovete sforzarla!
“R” ad inizio di parola oppure doppia: qui la pronuncia inizia a diventare più complicata, perché in questi due casi si tende ad enfatizzare la “R” e quindi a produrre un suono vibrato. Due esempi sono la parola “Roma” e la parola “Guerra”: in entrambi casi, il suono “R” è ben definito.
Come mai è così difficile per i non madrelingua riuscire a pronunciare questo suono? Andiamo a scoprirlo e ad imparare come riuscire a far vibrare le nostre “R”. Adesso ci sarà una parte un po’ più tecnica! Seguitemi e non mollate, perché poi vi darò qualche suggerimento su come “vibrrrrarla”!
Esercizi per pronunciare la “R” correttamente
Dal punto di vista fonetico, la “R” italiana viene definita una vibrante alveolare ed è rappresentata dal suono [r] nell’alfabeto fonetico internazionale. Ha tre principali caratteristiche: si articola in maniera vibrante, ossia il suono deriva dall’occlusione ed il rilascio continuo d’aria nella bocca; è detta alveolare perché pronunciandola la punta della lingua si avvicina ai denti superiori ed è una consonante sonora, perché il suono è prodotto muovendo le corde vocali.
Nelle altre lingue, ad esempio l’inglese, il suono della “R” non nasce dalla bocca: sono completamente opposte, ed è impossibile produrre una “R” vibrata facendo partire il suono dalla gola.
In italiano, la lettera “L” e la “R” hanno due suoni molto simili. Pronunciando la “L” italiana, arricciamo la lingua e la stessa si avvicina alla parte superiore del palato, toccando leggermente i denti. Per pronunciare correttamente la “L” italiana, può essere utile immaginare di avere dell’acqua in bocca: quando pronunciamo la parola “liquido”, l’acqua andrà a riversarsi lateralmente e non frontale, poiché la lingua la blocca. Cosa succede con la “R”, invece? La lingua è un po’ più distesa sul palato, e non arriva a toccare i denti, ma la si articola in un modo molto simile a quando la si articola per pronunciare la “L”.
Adesso proviamo a fare un piccolo esercizio: portiamo la lingua arricciata al palato, come se stessimo pronunciando la “L”, ma proviamo a pronunciare una “R”!
Come va? Provate con una transizione: partite da una parola che contenga il suono L, ripetetela per una serie di volte e poi pian piano sostituite quella L con una R, andando così ad ingannare il vostro cervello, che quasi non se ne accorgerà. (Esempio: male —> mare)
Una volta diventati campioni in questo campo, rendetevi le cose più difficili: andate a prendere il suono che avete già appreso (Esempio: mare) e cominciate la transizione, andando a raddoppiarlo (marre) pian piano. Esercitatevi per almeno 5 minuti al giorno, preferibilmente davanti a uno specchio.
Altro suggerimento: esercitatevi davanti a una moka. In effetti, il suono vibrato di “r” ricorda molto il caratteristico suono della moka quando il caffè è pronto!
Varianti dialettali e il fenomeno del ROTACISMO
Sempre a proposito di “r”, volevo anche parlarvi di un altro fenomeno di cui potreste esservi accorti o di cui vi accorgerete d’ora in poi, visto che stiamo per parlarne insieme, e mi sto riferendo al “rotacismo”.
Per “rotacismo” intendiamo la trasformazione di una qualsiasi altra consonante in “r”. E questo succede molto nei dialetti e, di conseguenza, negli accenti regionali. In molte regioni, infatti, il dialetto influenza anche l’italiano standard nella pronuncia.
Questo accade soprattutto nel dialetto…
- Lombardo (anche se va pian piano scomparendo), soprattutto nelle aree più periferiche, montane e rurali. Qui, la -l- intervocalica diventa generalmente una -r- [scœura (scuola) – Miran (Milano) – vorè (volere)]
- Sardo (soprattutto nella zona di Cagliari), qui la -d- intervocalica viene pronunciata come -r- [parole che normalmente in sardo suonano come “meda” (trad. “molto”) o “pingiàda” (trad. “pentola”), vengono pronunciate come “mera” e “pingiàra”]
- Napoletano, dove la -d- intervocalica o all’inizio di una parola diventa una -r- [caruta (caduta) – maronna (madonna) – rebbet (debiti) – rimane (domani)]
Bene, adesso, prendete il vostro specchio e fate gli esercizi della r vibrata! Se volete, potete anche farvi un video e condividerlo sui vostri social con noi! Ci farebbe molto piacere e pensiamo che potrebbe essere un segno di motivazione per gli altri!
Come vanno le vostre r? Scrivetemi nei commenti! E ditemi anche se avete sentito un “eccesso di r” in alcune città o regioni italiane, a causa del rotacismo!
Se invece volete mettervi alla prova, non perdetevi il nostro test sulla pronuncia italiana!
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Per gli spagnoli non c’è problema . La pronuncia è la stessa . Saluti