Scrivere bene significa creare frasi chiare e ben articolate, al fine di comunicare il messaggio correttamente e senza equivoci. Quindi è bene conoscere le regole che sono alla base della formazione del periodo, ossia la frase complessa, quella formata da due o più frasi semplici (o proposizioni). Pertanto, nella lezione seguente vedremo insieme come fare l’analisi del periodo e, alla fine del video, poterete cimentarvi con delle frasi da analizzare.
Come analizzare il periodo in Italiano
Quando si analizza un periodo bisogna capire che funzioni hanno tutte le proposizioni che lo compongono ed esaminare le relazioni che ognuna di queste ha con le altre, attraverso 3 passi:
1) individuare l’elemento necessario e immancabile: la proposizione principale, quella senza la quale l’intero periodo non ha senso. Infatti, tutte le altre proposizioni sono aggiunte facoltative, che danno informazioni in più sull’azione espressa dalla principale, ma che si potrebbero omettere.
2) individuare (se ci sono) le proposizioni coordinate e quelle subordinate.
- la proposizione coordinata è una frase che ha un rapporto di uguaglianza con la frase
a cui è legata e che quindi è al suo stesso livello. È possibile avere coordinate alla
principale ma anche coordinate ad alcune subordinate. - la proposizione subordinata è una frase che ha un rapporto di dipendenza
dalla frase principale o da un’altra subordinata e che quindi non gode di una propria
autonomia (non ha un vero e proprio senso se da sola). Di solito è introdotta da una
preposizione o una congiunzione.
3) l’individuare le varie caratteristiche tanto delle coordinate quanto delle subordinate.
Proposizioni Coordinate
Esistono diverse di tipologie di proposizioni coordinate, a seconda della congiunzione da cui sono introdotte:
– copulativa: introdotta da congiunzioni che esprimono un legame simile a una somma, come: e, anche, pure, inoltre, né, neppure, nemmeno.
Esempi: “Ho cenato e sono andato a dormire“
“Non l’ho mai fatto, né mai lo farò“
– disgiuntiva: introdotta da congiunzioni che indicano una possibilità alternativa rispetto a
quanto affermato in precedenza, come: o, ovvero, oppure, altrimenti.
Esempi: “Possiamo andare al mare oppure rimanere in casa“
“Mangialo, altrimenti finisce nella spazzatura“
– avversativa: introdotta da congiunzioni che esprimono un contrasto, una contrapposizione rispetto al contenuto della proposizione precedente, come: ma, però, tuttavia, anzi, peraltro, piuttosto, nondimeno, eppure.
Esempi: “Ci ho litigato, ma mi manca“
“Non è vegetariana, eppure non mangia la carne“
– esplicativa: introdotta da congiunzioni che servono per spiegare ciò che è stato affermato in precedenza, come: infatti, difatti, invero, cioè
Esempi: “Prepareremo il vitello tonnato, cioè il piatto che i nostri nipoti preferiscono“
“Ho mal di testa, infatti ho bevuto molto ieri sera“
– conclusiva: retta da congiunzioni che servono a introdurre deduzioni logiche o conclusioni come: quindi, dunque, perciò, pertanto, ebbene.
Esempi: “Ho sonno, quindi andrò a dormire“
“Abbiamo vinto la lotteria, pertanto faremo un viaggio alle Maldive!“
– correlativa: introdotta da congiunzioni che vanno in coppia e che legano le frasi l’una con
l’altra come: e… e, sia… sia, né… né, o… o, non solo… ma anche.
Esempi: “Scegli: o finisci questo lavoro o non ricevi lo stipendio di questo mese“
“Ti ho chiamato non solo per salutarti, ma anche per chiederti un favore…“
– sostitutiva, introdotta da congiunzioni che servono ad affermare un concetto nettamente
contrastante rispetto al precedente (tanto da proporne la sostituzione), come: bensì, invece, semmai.
Esempi: “Non vogliamo organizzare la festa, bensì assumere una ditta che lo faccia per noi“
“Dopo l’abbuffata di ieri, oggi pranzo non mangio nulla, semmai bevo solo un caffè“
Proposizioni Subordinate
Di queste bisogna determinare:
1) il grado di subordinazione
- primo grado: se dipende direttamente dalla principale o da una coordinata alla principale
- secondo grado: se dipende da una subordinata di primo grado
- terzo grado: se dipende da una subordinata di secondo grado e così via
2) la forma
che può essere:
- esplicita (formata da un verbo di modi finiti come indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo)
- implicita (formata da un verbo di modi indefiniti come infinito, gerundio e participio).
Spesso, per trovare la funzione di una proposizione implicita, bisogna trasformarla in esplicita;
3) la funzione
che svolge nella frase, cioè il significato che comunica. A questo proposito, una subordinata può essere:
– soggettiva: ricopre il ruolo di soggetto della proposizione reggente ed è sempre costituita
da forme verbali impersonali.
In forma esplicita è formata da che + indicativo, congiuntivo o condizionale;
in forma implicita è formata da (di) + infinito
Esempi: “È importante che il paziente sia qui 2 ore prima dell’intervento“
“Bisogna comprare una nuova macchina“
“Sembrava di essere su una nave da crociera“
– oggettiva: ricopre il ruolo di oggetto della proposizione reggente.
In forma esplicita è formata da che + indicativo, congiuntivo o condizionale;
in forma implicita è formata da di + infinito
Esempi: “Pensavo che ti saresti offeso per la battuta“
“Hanno deciso di venire in vacanza con noi“
– finale: sta ad indicare il fine, lo scopo dell’azione espressa dalla reggente.
In forma esplicita è formata da perché, affinché + congiuntivo,
in forma implicita è formata da per, di, a oppure locuzioni come al fine di, con lo scopo di, nell’intento di + infinito
Esempi: “L’ho chiamato affinché potesse arrivare in tempo all’appuntamento“
“Il sindaco gira per la città con lo scopo di raccogliere voti“
– relativa: specifica o amplia il significato di un termine della frase reggente.
In forma esplicita è formata da un pronome relativo (che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali,
chi) + indicativo, condizionale o congiuntivo;
in forma implicita è formata da participio o (da) + infinito
Esempi: “Ho letto il libro che mi avevi consigliato“
“Vorrei un fidanzato che mi riempisse di complimenti“
“Sono state arrestate tutte le persone facenti (che facevano) parte dell’organizzazione criminale“
“Questo è il modulo da compilare (che deve essere compilato) per la richiesta del mutuo“
– temporale: indica il momento o la circostanza in cui avviene l’azione espressa nella
reggente.
In forma esplicita è formata da congiunzioni/locuzioni temporali (quando, mentre, prima, dopo, nel momento in cui, non appena, fino a che…) + indicativo o congiuntivo;
in forma implicita è formata da participio, gerundio o dopo/prima di + infinito
Esempi: “Raggiungeteci appena finite di lavorare“
“Cambia atteggiamento prima che sia troppo tardi!“
“Finite le vacanze (dopo che le vacanze erano finite), siamo tornati alla nostra vita monotona“
“Ci sono passata tornando (mentre tornavo) da casa di mia sorella“
“Dopo essere stato attaccato, il presidente lasciò l’aula“
– causale: indica la causa dell’azione espressa dalla reggente.
In forma esplicita è formata da perché, poiché, siccome, dal momento che + indicativo;
in forma implicita è formata da participio passato, gerundio o per + infinito
Esempi: “Siccome abbiamo preso l’aereo, siamo arrivati prima degli altri“
“Avendo ricevuto (siccome aveva ricevuto) la promozione, ha deciso di comprare una casa più grande“
” (Poiché era stato) Incoraggiato dai suoi genitori, il bambino è riuscito a camminare“
“Lo hanno rimproverato per aver portato il cellulare in aula“
– concessiva: indica il fatto nonostante il quale si verifica comunque l’azione della
reggente.
In forma esplicita è formata da benché, nonostante, sebbene, malgrado + congiuntivo oppure anche se + indicativo;
in forma implicita è formata da pur + gerundio o benché, sebbene + participio passato
Esempi: “Ho mangiato anche se non avevo fame“
“Andò a lavorare nonostante avesse la febbre“
“Pur essendo molto ricco, Luca non ha donato nemmeno un euro“
“Benché stremati, i bambini hanno continuato a giocare fino al tramonto“
– consecutiva: esprime la conseguenza dell’azione espressa nella reggente, la quale
spesso ha, tra i suoi elementi, un avverbio che la annuncia.
In forma esplicita è formata da (così/ tanto/talmente/a tal punto…) che + indicativo o condizionale;
in forma implicita è formata da (tale, a tal punto) da + infinito
Esempi: “Pioveva così forte che non si riusciva a vedere nulla“
“Il caldo era tale da far perdere i sensi“
“Gli ho scritto una lettera commovente a tal punto da farla piangere“
– modale: indica il modo in cui l’azione della reggente si verifica.
In forma esplicita è formata da come, come se, nel modo in cui, quasi che + indicativo, congiuntivo o condizionale;
in forma implicita è formata da gerundio o con, a + infinito
Esempi: “Mangiava come se fosse l’ultimo giorno della sua vita“
“Mi disturba con il suo parlare a voce alta“
– dichiarativa: spiega qualcosa riguardo a un termine della frase reggente.
In forma esplicita è formata da che + indicativo, congiuntivo o condizionale;
in forma implicita è formata da di + infinito
Esempi: “Ho la sensazione che tu stia sbagliando tutto“
“Ho il timore di non concludere nulla nella mia vita“
– condizionale: indica i requisiti necessari, la condizione, perché l’azione della reggente
possa verificarsi.
In forma esplicita è formata da se, qualora, purché, ammesso che, nel caso in cui + indicativo o congiuntivo;
in forma implicita è formata da gerundio o a + infinito
Esempi: “Se mangi cibo poco salutare, avrai mal di stomaco“
“Lo pagheremo ammesso che finisca i lavori in tempo“
“Qualora ce lo avessero detto, avremmo potuto fare qualcosa per evitare il disastro“
“Prendendo (se prendi) l’aereo, arriverai prima“
– comparativa: effettua un paragone con quanto espresso dalla reggente.
In forma esplicita è formata da come, più… di quanto, meglio… di quanto, meno… di quello, peggio… di come, tanto… come, tanto… quanto, piuttosto che, … + indicativo o congiuntivo;
in forma implicita è formata da più che, piuttosto che + infinito
Esempi: “Non c’erano tante persone quante ce ne aspettavamo…“
“È stato meglio di quanto credessi!“
“Più che parlare, urlava“
– avversativa: esprime un concetto in contrapposizione a ciò che viene espresso nella
reggente.
In forma esplicita è formata da mentre (invece), laddove (invece), quando (invece) + indicativo o condizionale;
in forma implicita è formata da anziché, invece di, al posto di + infinito
Esempi: “Dice di essere famosa quando invece non la conosce nessuno…“
“Fecero tutto in fretta mentre avrebbero potuto prendersela comoda“
“Comincia a darti da fare al posto di lamentarti!“
– strumentale: esprime il mezzo con cui avviene l’azione espressa nella reggente.
La forma implicita è formata da gerundio o con, a furia di, a forza di + infinito
Esempi: “Da piccola, mia sorella riusciva sempre a ottenere quello che voleva a forza di fare i
capricci“
“Lo ha convinto ripetendoglielo tante volte“
– interrogativa indiretta: non è altro che una domanda in forma indiretta introdotta da
pronomi o aggettivi interrogativi (chi, quanto, cosa), avverbi interrogativi (dove, come)
o congiunzioni interrogative (perché, se).
La forma esplicita è formata da indicativo, congiuntivo, condizionale;
la forma implicita è formata da infinito.
Esempi: “Ci hanno chiesto dove fossimo andati“
“Non sapevamo cosa fare“
“Si chiedono se parlare o no“
– limitativa: indica l’ambito, il limite entro il quale è valido quanto affermato nella reggente.
La forma esplicita è formata da per quello che, per quanto, a quanto + indicativo o
congiuntivo;
la forma implicita è formata da (in) quanto a + infinito
Esempi: “Per quanto mi riguarda, non voglio più continuare“
“A quanto ne so, si sono lasciati“
“Quanto a raccontare balle, Christian è il campione assoluto!“
– esclusiva: esprime una circostanza che viene esclusa, un fatto che non si è verificato.
La forma esplicita è formata da senza che + congiuntivo;
la forma implicita è formata da senza + infinito
Esempi: “Si è presentato senza che qualcuno lo avesse invitato“
“È educato mangiare senza fare rumore“
– eccettuativa: esprime un’eccezione a quanto affermato dalla reggente.
La forma esplicita è formata da fuorché, eccetto che, tranne che, tranne se, a meno che, salvo che + congiuntivo o indicativo;
la forma implicita è formata da fuorché, eccetto che, tranne che, a meno che, salvo che + infinito
Esempi: “Non gli parlo più, a meno che non mi chieda scusa“
“Non disse più niente, eccetto che era molto felice“
“Siamo disposti a fare qualsiasi cosa tranne che ferire qualcuno“
– aggiuntiva: indica un fatto che si aggiunge a quanto espresso dalla reggente.
La forma implicita è formata da oltre a, oltre che + infinito
Esempi: “Oltre a essere buoni, sono anche poco calorici!“
“Cos’altro sai fare oltre che lamentarti?“
Bene, speriamo che questa lezione sull’analisi del periodo vi possa tornare utile. Fateci sapere come se avete dei dubbi e come è andato l’esercizio. Inoltre, vi ricordiamo di dare un’occhiata ai nostri video sull’analisi grammaticale e sull’analisi logica per migliorare ulteriormente il vostro Italiano. Se, invece, volete rilassarvi un po’, guardate i nostri video-riassunti sulla Divina Commedia di Dante e i Promessi Sposi di Manzoni.
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mi sembra che “oltre innaffiare le sue piante” è una proposizione di secondo grado….