Anche se hai un alto livello di italiano, quante volte ti è capitato di non capire cosa stanno dicendo? Bene, questo potrebbe essere causato dall’utilizzo di alcune espressioni idiomatiche un po’ strane! In questo video vi presenterò 12 delle più strane espressioni idiomatiche presenti nella lingua italiana, riportandovene anche, quando è nota, la spiegazione.
CHE COSA SONO LE ESPRESSIONI IDIOMATICHE?
Con “espressioni idiomatiche” indichiamo tutti quei modi di dire che nella lingua quotidiana vengono usati spesso e volentieri, ma che raramente sono insegnati o catalogati come argomento grammaticale, nonostante facciano parte delle conoscenze linguistiche base dei parlanti madrelingua, che le sentono pronunciare fin dalla nascita.
Molte espressioni idiomatiche si basano su fatti reali, ovvero utilizzano una particolare azione o un particolare evento (spesso verosimili) come modello a cui rapportano poi altre azioni ed altri eventi analoghi.
Ovviamente, trattandosi di espressioni condivise a livello di lingua standard o, a volte, a livello regionale, le espressioni idiomatiche sono perlopiù fisse, ovvero tendono a rimanere identiche in tutti i contesti, adattandosi semplicemente alla sintassi richiesta nella frase.
Ma, tanto per usare un’espressione idiomatica, “bando alle ciance”: pronti, partenza, via!
1. AVERE LA PUZZA SOTTO IL NASO
L’espressione “avere la puzza sotto il naso” si usa per indicare quelle persone che si danno un tono di superiorità e guardano tutti gli altri dall’alto al basso, arricciando il naso come se fossero disgustati da tutto.
Vediamo un esempio in contesto colloquiale:
“Ieri ho comprato questo anello al mercato, l’ho pagato 10 euro. Ma non ho intenzione di mostrarlo a Maria. Lei ha sempre le mani piene di anelli costosissimi e di sicuro penserebbe che sono una poveraccia. Anche se in realtà è lei che ha la puzza sotto il naso.”
2. AVERE IL BRACCINO CORTO
Le persone che hanno “il braccino corto” sono persone che detestano spendere soldi, e sono talmente attaccate al denaro che è come se avessero, in effetti, il braccio troppo corto per poterlo spendere. In italiano, un aggettivo che riassume tutto ciò è “tirchio”. Chi è tirchio è restio a spendere soldi e trova sempre una scusa per non farlo.
“Per il regalo di Mattia tutti vogliono mettere 10 euro a testa, ma lui preferirebbe fare 5 euro a testa perché ha il braccino corto, ma 5 euro mi sembrano un po’ pochi onestamente!”
3. AVERE UN DIAVOLO PER CAPELLO
Questo modo di dire si riferisce alle situazioni in cui una persona è estremamente irritata o nervosa, ed è come se avesse un diavolo per ogni capello che ha, quindi in pratica tantissimi.
“Oggi è meglio lasciarmi stare, è difficile registrare questo video perché i miei vicini di casa fanno un chiasso tremendo e io ho un diavolo per capello!”
4. AVERE VOCE IN CAPITOLO
“Avere voce in capitolo” significa avere la possibilità di influenzare una situazione esprimendo la propria opinione. L’origine di questo modo di dire è molto interessante: pensate che veniva usato in passato per indicare gli ecclesiastici, ovvero i membri del clero, che avevano diritto di voto nei cosiddetti “capitoli”, cioè i collegi dei canonici di una particolare chiesa. In pratica, si trattava di assemblee di religiosi che si tenevano per prendere decisioni, e durante queste assemblee non tutti i presenti avevano diritto di parola.
“Giada ha provato a convincere i suoi genitori a prenderle un gattino, ma non c’è stato niente da fare. Dopotutto quando bisogna prendere decisioni importanti non ha mai voce in capitolo.”
5. ARRAMPICARSI SUGLI SPECCHI
“Arrampicarsi sugli specchi” vuol dire, in sostanza, difendere l’indifendibile. In pratica, chi si arrampica sugli specchi cerca di trovare ragioni (spesso infondate) per difendere la propria causa o per giustificare qualcosa, senza però riuscirci.
“Ogni volta che fa tardi a lavoro, Roberto si arrampica sugli specchi pur di non essere licenziato. Per esempio, oggi ha detto che il cancello di casa sua non si apriva, allora ha dovuto chiamare il tecnico che però ci ha messo tanto ad arrivare, e nel frattempo suo figlio è caduto dalle scale e si è fatto male al ginocchio, quindi poi ha dovuto portarlo in ospedale.”
6. ATTACCARE BOTTONE
“Attaccare bottone” significa approcciare qualcuno e cominciare a parlargli annoiandolo, tediandolo, con discorsi lunghi e noiosi.
“Sofia preferisce non andare più in discoteca perché tutti non fanno altro che provare ad attaccare bottone con lei.”
7. CADERE A FAGIOLO
Si dice che un evento o una situazione non prevista “cade” o “casca” “a fagiolo” quando avviene in un momento ideale o proprio quando ce n’era bisogno. Probabilmente l’espressione “cadere a fagiolo” deriva dal fatto che i fagioli, quando sono maturi, si staccano dalla pianta molto facilmente e si raccolgono quindi senza alcuno sforzo.
“Per il compleanno ho regalato a Luca un orologio nuovo e cascava proprio a fagiolo, perché il suo si era appena rotto!”
8. CAPIRE ROMA PER TOMA
L’espressione “capire Roma per toma” è di origine piemontese ed è usata per indicare chi non capisce nulla e, in generale, è duro di comprendonio.
“Ho provato a spiegare a mia madre come si aggiunge un nuovo contatto nella rubrica del telefono, ma non c’è stato nulla da fare: se l’è dimenticato dopo due minuti. Ma non è colpa mia, è lei che capisce Roma per toma!”
9. FARE I CONTI SENZA L’OSTE
L’espressione “fare i conti senza l’oste” si usa per indicare le situazioni in cui qualcuno prende decisioni affrettate senza tener minimamente conto della volontà altrui. L’origine di questa espressione è molto curiosa: un tempo, nelle osterie, in mancanza di prezzi fissi o prestabiliti, i clienti cercavano sempre di fare un conto approssimativo alla fine del proprio pasto, ma puntualmente venivano contraddetti dall’oste, che cercava sempre di guadagnarci il più possibile.
“Quest’anno Marco voleva prenotare una vacanza ai Caraibi contando sul fatto che suo padre gli avrebbe prestato i soldi, ma aveva fatto i conti senza l’oste. Il padre, infatti, gli ha detto che non glieli avrebbe mai prestati e che avrebbe dovuto cercarsi un lavoro.”
10. FARE ORECCHIE DA MERCANTE
L’espressione “fare orecchie da mercante” indica l’atteggiamento di chi, per proprio comodo, finge di non sentire o di non capire quello che gli viene detto. Si riferisce allo stereotipo secondo cui i mercanti, con furbizia e abilità commerciale, tende a “rigirare” i clienti come gli pare, cercando di concludere la vendita in condizioni il più favorevoli possibili per lui.
“Giacomo, ogni volta che sua mamma gli dice di sistemare la sua camera, fa sempre orecchie da mercante e continua a giocare alla play.”
11. FARE UN BUCO NELL’ACQUA
“Fare un buco nell’acqua” si dice per indicare un tentativo inutile, un’attività che non produce alcun risultato, proprio come tentare di fare un buco nell’acqua.
“Ho chiesto al mio capo se potesse aumentarmi lo stipendio, spiegandogli che ho lavorato moltissimo nell’ultimo periodo e che ho bisogno di soldi per pagare l’affitto, ma è stato un buco nell’acqua. Non mi ha neanche ascoltato.”
12. SCOPRIRE L’ACQUA CALDA
Chi “scopre l’acqua calda” pensa di aver fatto una scoperta incredibile, che in realtà si rivela essere già abbondantemente nota.
“Pensavo di essere stata la prima a scoprire che Giulia si era fidanzata con Claudio, ma quando l’ho scritto nel gruppo delle mie amiche mi hanno detto che avevo scoperto l’acqua calda perché i due stavano già insieme da mesi.”
Eccoci arrivati alla fine di questa lezione! Come avrete sicuramente notato, i modi di dire in italiano sono veramente tantissimi e sarebbe davvero impossibile fare una lista completa di tutte le espressioni idiomatiche che esistono. Questa era una selezione che ho trovato molto esemplificativa e che sicuramente vi ha dato un’idea ben chiara di come funzioni il meccanismo.
Adesso, anche se siete stanchi, vi prego di fare un ultimo sforzo e guardare anche la lezione sulle ALTERNATIVE all’espressione “COSA?”: è davvero utile per ampliare il proprio lessico!
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Vediamo se hai appreso i contenuti di questa lezione! Prova a fare gli esercizi!
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